Nuovi problemi per Vittorio Sgarbi in relazione ad alcune opere che sarebbero state rubate e ora sequestrate: il caso.
Nuove grane da risolvere per Vittorio Sgarbi. L’argomento, purtroppo per lui, è sempre lo stesso che lo accompagna ormai da diverso tempo: le opere “rubate”. Stando a Il Fatto Quotidiano, e ad una inchiesta portata avanti anche con Report, pare che altre due importanti opere d’arte siano state sequestrate dalle forze dell’ordine e portate via dalla mostra del critico perché, appunto, ritenute rubate.
Scoppia un altro caso su Vittorio Sgarbi. A farlo venire alla luce Il Fatto Quotidiano insieme a Report. Da quanto si apprende, il 9 ottobre 2024 i Carabinieri hanno sequestrato a Ferrara una importante opera di Sgarbi: una copia seicentesca di Ortolano, dal titolo “Compianto sul Cristo Morto”. Il sequestro, secondo quanto ricostruito, è avvenuto a Palazzo dei Diamanti, a Ferrara, tre giorni prima dell’inaugurazione dell’esposizione Il Cinquecento a Ferrara, curata appunto dal critico d’arte.
Secondo le informazioni riportate dai due media, l’opera, annunciata nel catalogo dell’esposizione, non è attualmente presente in mostra ma quello che sembra essere stato certificato da Report è che prima del sequestro era ben presente nella sala 9 della sede espositiva. Nel dettaglio l’opera di Ortolano risultava rubata nel 1984 in un palazzo nobiliare e Bevagna (Pg), ed era di proprietà del signor Paganello Spetia.
il caso della statua
Ma non ci sarebbe solo un quadro tra le opere sequestrate. L’indagine portata avanti da Report e da Il Fatto Quotidiano avrebbe portato alla luce come ci sia stata un’altra opera rubata nella collezione privata di Sgarbi e ore sequestrata.
Si tratta di “Madre con figlio”, dello scultore Raffaello Consortini. La statua risulta rubata nel 1997 nella cappella della famiglia Nannipieri. Tale opera era stata esposta nel 2022 al Mart di Rovereto, un altro Museo pubblico presieduto da Sgarbi.