"Opere rubate", Vittorio Sgarbi risponde alle accuse: scoppia il caso
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“Ricostruzioni infondate”, Vittorio Sgarbi si difende dalle accuse di furto: scoppia il caso

Vittorio Sgarbi

Accuse di opere rubate contro Vittorio Sgarbi, ma il critico d’arte risponde con fermezza con una nota, ecco come si difende.

L’inchiesta condotta da Report, in collaborazione con Il Fatto Quotidiano, ha suscitato scalpore nel mondo dell’arte italiana. L’accusa riguarda due opere d’arte attribuite a Vittorio Sgarbi, che secondo l’indagine sarebbero state “rubate”. Le opere contestate includono una copia seicentesca del dipinto Compianto sul Cristo Morto dell’Ortolano, e una scultura in terracotta di Raffaello Consortini dal titolo Madre e figlio.

Vittorio Sgarbi
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Vittorio Sgarbi risponde a Report dopo l’inchiesta

Nel primo caso, l’opera dell’Ortolano, che appartiene alla collezione privata di Sgarbi, è stata sequestrata dai Carabinieri il 9 ottobre 2024 a Ferrara. 

L’episodio si è verificato pochi giorni prima dell’inaugurazione della mostra Il Cinquecento a Ferrara, curata dallo stesso Sgarbi e allestita al Palazzo dei Diamanti

La scultura, invece, sarebbe stata esposta nel 2022 al Mart di Rovereto – museo finanziato dalla provincia autonoma di Trento – e sarebbe stata originariamente rubata da una cappella privata a Cascina, nei pressi di Pisa.

Sgarbi chiarisce: “Acquisti regolari e nessuna prova di furto”

Attraverso una nota, Vittorio Sgarbi ha risposto punto per punto alle accuse, affermando che si tratta di “ricostruzioni infondate”. Per quanto riguarda il Compianto sul Cristo Morto, la nota precisa: “È una copia dell’Ortolano che doveva essere esposta a Ferrara ed è inserita nel catalogo della mostra”

Sgarbi sostiene di aver acquistato il dipinto nel 2022 da un privato, aggiungendo che i Carabinieri sono in possesso di tutta la documentazione necessaria. 

La nota conclude che “non è detto che sia l’opera rubata nel 1984, in quanto della versione originale della Galleria Borghese esistono varie copie”. Sgarbi ha inoltre collaborato, consegnando il dipinto e la documentazione per gli esami.

La scultura di Consortini: “Un’opera diversa”

Sgarbi ha risposto anche in merito alla scultura Madre e figlio di Consortini, affermando che l’opera esposta al Mart di Rovereto è diversa da quella descritta da Il Fatto Quotidiano. La nota precisa che il noto critico d’arte ha acquistato la scultura oltre vent’anni fa al Mercante in Fiera, e che ci sono notevoli differenze tra questa e l’opera presunta rubata: “Le mani, la scollatura e la posizione della gamba del bambino sono differenti”, si legge.

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ultimo aggiornamento: 11 Novembre 2024 17:17

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