Scandalo nell'arte: Vittorio Sgarbi implicato nel giallo di un quadro rubato, dove è stato ritrovato
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Scandalo nell’arte: Vittorio Sgarbi implicato nel giallo di un quadro rubato, dove è stato ritrovato

Vittorio Sgarbi

Indagini e misteri: la storia del dipinto di Manetti che coinvolge Vittorio Sgarbi, cosa sta succedendo con il quadro rubato.

Il mondo dell’arte è nuovamente scosso da un caso di grande risonanza: la vicenda del quadro “La cattura di San Pietro” di Rutilio Manetti, stimato in centinaia di migliaia di euro, e il coinvolgimento di Vittorio Sgarbi, assessore alla Bellezza e figura di spicco nel panorama culturale italiano. Questo dipinto, dal valore inestimabile e dal passato controverso, è al centro di un intrigo che si snoda tra sotterfugi e accuse.

Bonus Natale 2024:
a chi spetta e cosa c'è da sapere

Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi

L’Intricata storia del dipinto: tra furto e ritrovamento

La storia prende una svolta inattesa con l’emergere di dettagli sorprendenti. La tela, secondo indagini condotte da Report e il Fatto Quotidiano, sarebbe identica a un’opera sottratta nel 2013. Sgarbi difende la propria posizione, sostenendo che il dipinto sia stato ritrovato in una villa nel Viterbese, affermazione che solleva ulteriori domande e dubbi.

La narrazione si complica ulteriormente con la comparsa del quadro in una mostra a Lucca nel 2021, curata da Sgarbi stesso, dove viene presentato come inedito e di sua proprietà. Tuttavia, emerge che il dipinto figura nel database dei beni culturali tutelati. A seguito della denuncia di Margherita Buzio, che ne aveva segnalato il furto anni prima.

Indizi e sospetti: un puzzle da completare

Le indagini portano alla luce dettagli inquietanti: il presunto furto del quadro dal castello di Margherita Buzio e la successiva consegna di un’opera simile, ma con lievi differenze, a un restauratore da parte di Paolo Bocedi, stretto collaboratore di Sgarbi. Il restauratore stesso suggerisce che modifiche post-restauro potrebbero essere state attuate per rendere il quadro irriconoscibile.

L’inchiesta si infittisce con la smentita di Luigi Achilli, ex proprietario della villa citata da Sgarbi, che nega la presenza del dipinto nella residenza. Inoltre, verifiche sugli atti notarili del 1649 presso l’archivio di Stato di Viterbo non confermano la presenza dell’opera nella villa, contraddicendo le affermazioni di Sgarbi.

In questo contesto di mistero e contraddizioni, la storia del dipinto di Manetti rimane avvolta nel mistero. Le indagini proseguono per chiarire la verità dietro questo intricato puzzle artistico e culturale, che tiene in sospeso gli appassionati d’arte e gli osservatori del panorama culturale italiano.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 17 Dicembre 2023 12:48

Porro attacca Prodi: “Questi signori sono come una fila di ubriachi”

nl pixel