Von der Leyen sotto attacco per il caso Pfizer: ecco il giorno del voto sulla mozione di sfiducia
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Direttore: Alessandro Plateroti

Von der Leyen sotto attacco per il caso Pfizer: ecco il giorno del voto sulla mozione di sfiducia

Ursula von der Leyen

Scintille a Strasburgo per il caso Pfizer: l’eurodeputato Piperea accusa von der Leyen, ma il voto di sfiducia spacca la Commissione UE.

Nel cuore della Plenaria di Strasburgo, è in corso un acceso dibattito sulla mozione di sfiducia presentata contro Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea. L’iniziativa è stata lanciata da Gheorghe Piperea, eurodeputato rumeno del gruppo dei Conservatori e Riformisti (ECR), in seguito alle polemiche del cosiddetto Pfizergate.

Durante il dibattito, von der Leyen ha preso la parola in modo deciso, attaccando duramente i promotori della mozione: “Il testo è stato firmato dagli amici di Putin. Sono movimenti alimentati da cospirazioni e complottismi, che vogliono polarizzare le nostre società inondandole di disinformazione”. Ha inoltre evocato i momenti drammatici della pandemia: “ricordiamoci le bare che sfilavano a Bergamo”, sottolineando che la campagna vaccinale europea fu condotta “in tandem con le 27 capitali Ue”.

Giorgia Meloni e Ursula Von der Leyen
Giorgia Meloni e Ursula Von der Leyen

I gruppi parlamentari divisi: verso un voto simbolico

Il presidente del Partito Popolare Europeo (PPE), Manfred Weber, ha escluso qualsiasi esito favorevole alla mozione: “Giovedì la sfiducia non passerà”, dichiarando inoltre: “Questa mozione non è altro che una trovata pubblicitaria dell’estrema destra per riconquistare credibilità agli occhi dei propri elettori”. Il PPE accusa ECR e le forze sovraniste di prestarsi al gioco di Mosca: “So che l’AfD tedesca e l’Aur rumena sono burattini di Putin. Ma perché il PiS polacco si unisce ora a questa alleanza filo-russa?”.

La Sinistra europea si dissocia dalla mozione. “Molti dei nostri partiti e membri del gruppo hanno regole interne che non sostengono mai le mozioni presentate dall’estrema destra […] Nessun voto per Ursula von der Leyen e nessun voto per le agitazioni di destra”, ha dichiarato il co-presidente Martin Schirdewan. Anche la co-presidente Manon Aubry ha aggiunto: “Ci sono mille ragioni per censurare von der Leyen […] Ma non sorprende che nessuna di queste ragioni sia menzionata in questa farsa di mozione di censura”. Come riportato tg24.sky.it

Il fronte dei Conservatori si spacca, incertezza da parte italiana

Nel gruppo ECR si registra una frattura: mentre le delegazioni rumena (Aur) e polacca (PiS) voteranno per la sfiducia, Fratelli d’Italia resta nel limbo. Il co-presidente Nicola Procaccini ha anticipato in Aula la posizione degli eurodeputati italiani, affermando a titolo personale: “non sosterrà la sfiducia”.

Fabrice Leggeri, a nome dei Patrioti, ha criticato aspramente la presidente: “Lei, presidente, ha agito da sola, fuori dal quadro democratico. L’Europa è governata all’oscuro dei popoli”.

Dal canto suo, Piperea ha rilanciato: “La mozione odierna parla di fatti gravi, di principi violati, di mancanza di trasparenza, di mancanza di rispetto per la giustizia […] Siamo qui, nella casa dei 450 milioni di cittadini dell’Unione europea. Ci chiedono di ripulire questa casa, come disse Churchill: questo è l’inizio di una fine.” Come scritto da tg24.sky.it

Giovedì sarà il giorno della verità: la mozione di sfiducia potrebbe non passare, ma il segnale politico resta forte, mostrando la crescente frattura tra istituzioni europee e gruppi populisti e sovranisti.

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ultimo aggiornamento: 8 Luglio 2025 11:22

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