Von der Leyen rieletta presidente della Commissione europea: Fdi ha votato contro

Von der Leyen rieletta presidente della Commissione europea: Fdi ha votato contro

Ursula von der Leyen riconfermata Presidente della Commissione Europea con 401 voti. Fratelli d’Italia vota contro per dissenso.

Il Parlamento Europeo ha confermato Ursula von der Leyen come Presidente della Commissione Europea con 401 voti a favore, 284 contrari e 15 astenuti. La maggioranza minima richiesta era di 360 voti, superata con un margine significativo. Tuttavia, Fratelli d’Italia (FdI) ha votato contro, esprimendo dissenso su diverse tematiche politiche.

Ursula von der Leyen

La vittoria di von der Leyen: supporto e opposizioni

Ursula von der Leyen ha ottenuto il sostegno della maggioranza degli europarlamentari, ma non senza opposizioni. Tra i favorevoli, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani di Forza Italia ha espresso entusiasmo, congratulandosi su X (ex Twitter) e sottolineando il supporto del PPE per una Europa più competitiva e sicura.

Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha salutato la rielezione come un chiaro segno della capacità dell’UE di agire unitamente.

Dall’altra parte, FdI ha manifestato apertamente il proprio dissenso. Carlo Fidanza, capodelegazione di FdI all’Eurocamera, ha spiegato che le scelte politiche recenti e la ricerca di consenso a sinistra hanno reso impossibile il loro supporto. Ha inoltre sottolineato che, nonostante il voto contrario, FdI intende mantenere un rapporto istituzionale costruttivo, auspicando un ruolo adeguato per l’Italia nella futura Commissione.

Il piano: Green Deal e lotta agli estremismi

Nel suo discorso, Ursula von der Leyen ha delineato le linee guida politiche per il suo nuovo mandato, focalizzandosi su due pilastri fondamentali: il Green Deal europeo e la lotta agli estremismi. Il Green Deal mira a ridurre le emissioni di gas serra del 90% entro il 2040, proponendo una legge specifica per accelerare la decarbonizzazione industriale. essa ha inoltre annunciato l’intenzione di lanciare un piano per l’industria pulita nei primi 100 giorni del mandato, promuovendo investimenti nelle tecnologie pulite e strategiche.

Per quanto riguarda la lotta agli estremismi, ha sottolineato l’importanza di tutelare la democrazia europea contro minacce interne ed esterne. Ha annunciato la proposta di uno “scudo democratico europeo” per prevenire interferenze nei processi democratici e un inasprimento delle misure contro la disinformazione e gli attacchi ibridi, specialmente da parte di attori stranieri come Russia e Cina.

Inoltre, ha posto l’accento sulla necessità di combattere la polarizzazione estrema e le ideologie demagogiche che minacciano il tessuto sociale europeo.

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