Il piano europeo Readiness 2030 rappresenta un’opportunità per l’Italia, Von der Leyen sottolinea i vantaggi economici e strategici.
Negli ultimi anni, il contesto geopolitico mondiale ha subito profondi cambiamenti, questo Ursula von der Leyen lo sa. La guerra in Ucraina, le tensioni nel Medio Oriente e le sfide ibride alla sicurezza hanno reso evidente la necessità per l’Unione Europea di dotarsi di una strategia comune per la difesa. Tradizionalmente vista come un progetto di pace, l’Europa si trova ora nella posizione di dover rafforzare le proprie capacità per proteggere quella stessa pace.

Un nuovo equilibrio geopolitico e le sfide della sicurezza
In questo scenario complesso, Bruxelles propone una nuova visione che punta a rafforzare la resilienza del continente. Readiness 2030, il nuovo piano strategico della Commissione Europea, nasce da questa esigenza e promette di trasformare radicalmente il modo in cui l’Europa affronta le minacce del futuro.
Il piano non si limita all’ambito militare. Include anche investimenti in innovazione, ricerca e sviluppo, coinvolgendo imprese tecnologiche e startup. Questo approccio integrato vuole preparare l’Europa a rispondere con prontezza a crisi diverse: dal cybercrime ai conflitti tradizionali, fino alle minacce sanitarie.
L’Italia e il ruolo chiave nella difesa europea
Nel cuore di questa strategia c’è un Paese che può trarre grande vantaggio: l’Italia. Secondo Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, “Readiness 2030 è un massiccio piano di investimenti in innovazione, in ricerca e sviluppo, in startup innovative. E l’Italia ne trarrà un grande beneficio, perché ha una base industriale della difesa molto rinomata e forte.”
Il contributo italiano non si limiterà alla produzione militare: Readiness 2030 prevede potenziamenti delle infrastrutture civili, tra cui ospedali e reti logistiche, con ricadute positive sull’intera società. “È un programma di investimenti che aumenterà la prosperità. E questo va a vantaggio dell’economia e della società italiane, ma anche delle infrastrutture al servizio delle persone, come gli ospedali.”
Von der Leyen ha inoltre ribadito la natura pacifica del progetto europeo: “L’Europa è sempre stata un progetto di pace e sarà sempre un progetto di pace. Ma bisogna essere forti per mantenere la pace. Il piano Readiness 2030 copre un ambito più ampio, che guarda le diverse dimensioni della sicurezza e gli strumenti per mantenere la pace. Questo è l’approccio principale.”
La notizia chiave? Il piano Readiness 2030 rappresenta non solo un investimento nella sicurezza, ma una vera chance per l’Italia per riaffermarsi come attore centrale nella difesa europea, con benefici tangibili per economia, innovazione e coesione sociale.