Si parla sempre con maggiore insistenza di Web3: che cos’è? Sostituirà davvero il Web 2.0?
Secondo molti esperti, il 2022 sarà l’anno di una nuova rivoluzione digitale che porterà al Web3, la nuova frontiera di internet. Ma di cosa stiamo parlando esattamente?
Cos’è il Web3?
In principio furono i link, poi, con il Web 2.0, sono arrivati i social network come Facebook, Twitter e YouTube, ad esempio. Prima ancora dei social sulla rete sono nati i primi blog e Wikipedia, l’enciclopedia partecipativa. Si tratta di applicazioni e piattaforme che hanno portato l’utente al centro della rete, rendendolo protagonista. D’altro canto, in poco tempo, poche realtà hanno assunto il controllo totale della rete e delle informazioni degli utenti. La prossima evoluzione, sostengono gli esperti, è il Web3.
Il Web3 è la nuova frontiera della rete. Consiste in una realtà nella quale gli utenti possono interagire tra loro senza dover passare per realtà intermediarie. Sarebbe quindi possibile scambiarsi soldi e informazioni senza dover passare per una società esterna. Quindi la parola chiave del Web3 è decentralizzazione. Ma questo richiede un grande impegno da parte degli utenti, che invece nel web 2.0 di fatto non hanno responsabilità e soprattutto non corrono rischi dal punto di vista economico. Cosa che invece sarebbe inevitabile con il passaggio al Web3.
Nel caso di movimenti di denaro la società esterna sarebbe una banca. Parliamo della creazione di un mondo decisamente più smart e connesso ma sicuramente più difficile da controllare.
Sarà davvero il futuro di internet?
Ovviamente ad oggi è impossibile fare un bilancio credibile e approfondito. I vantaggi sono evidenti, così come sono evidenti i rischi. Ma parliamo su pochi dati di fatto e tante ipotesi. E lo sviluppo della terza generazione della rete potrebbe essere decisamente diverso da come lo immaginiamo all’alba del 2022.
Ad oggi l’ipotesi più probabile è che il Web3 resterà una rivoluzione incompiuta o almeno parziale. È difficile che questa nuova struttura possa prendere il sopravvento cancellando il Web 2.0. Probabilmente le due realtà impareranno a convivere. La blockchain è un esempio di Web3. Si tratta infatti di una sorta di database distribuito e decentralizzato. Anche le criptovalute rientrano nella logica decentralizzata propria del Web3. Quindi la convivenza non è impossibile e in qualche modo è già iniziata.