Zaporizhzhia, blackout nella centrale nucleare 

Zaporizhzhia, blackout nella centrale nucleare 

Blackout a Energodar, regione in cui è dislocata la centrale nucleare di Zaporizhzhia: l’Aiea è preoccupata per la sicurezza della centrale.

Nella giornata di oggi si è verificato un blackout a Energodar, la città in cui si trova la centrale ucraina di Zaporizhzhia, la più grande centrale d’Europa. La situazione è critica, e l’Agenzia internazionale per l’energia atomica teme per la sicurezza della centrale nucleare.

L’allarme di Aiea

L’allarme lanciato dall’Aiea: “È totalmente inaccettabile. Questo non può continuare”. I continui blackout e i bombardamenti a Energodar, rischiano di “compromette la sicurezza delle operazioni”. Sono queste le affermazioni dell’Agenzia nazionale per l’energia atomica. L’Aiea si occupa di monitorare la situazione nella centrale attraverso due ispettori che si trovano sul posto.

Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Grossi, in una nota ha espresso tutto il suo disappunto e la sua preoccupazione, chiedendo di “cessare immediatamente i bombardamenti nella zona”.

Pare che le truppe russe stiano ampliando il loro plotone nella regione di Kharkiv, nel nord-est dell’Ucraina. Il loro intento è quello di resistere all’offensiva delle truppe di Kiev. Secondo quanto riportato dal giornale Tass, il ministero della Difesa ha pubblicato un video che mostra le immagini di un convoglio militare diretto verso la regione di Kharkiv.

La situazione è critica. Secondo quanto riferito dai media russi, a causa dei bombardamenti ucraini è in corso l’evacuazione dei civili russi nella Repubblica di Lugansk. Il capo dell’amministrazione militare-civile del distretto di Kupyansk, Maxim Gubin, ha dichiarato che la situazione “è complicata e controversa”.

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha dichiarato che in caso di vittoria del Cremlino, sarebbe “una tragedia” per il popolo ucraino. Inoltre sarebbe “pericoloso per tutta l’Alleanza Atlantica”. Stoltenberg continua: “Oltre l’80% delle forze di terra russa sono impegnate nella guerra in Ucraina. Siamo grati agli alleati per il sostegno dato finora ma chiediamo di più, dobbiamo dare fondo alle riserve dei nostri magazzini e fornire a Kiev tutto ciò di cui ha bisogno ora”, dice.