Zelensky, tra emozione ed applausi, ha voluto “ringraziare gli americani” per il loro contributo nel conflitto tra Russia e Ucraina.
Il leader di Kiev ieri si è recato a Washington, alla Casa Bianca, per incontrarsi con il leader americano Joe Biden. Durante l’intervento a Capitol Hill il leader ucraino ha rimarcato l’importanza che hanno avuto gli aiuti forniti dagli Stati Uniti nella guerra contro la Russia.
Zelensky ha poi rimarcato: “Non sono beneficienza ma un investimento nella sicurezza globale e nella democrazia”. E prosegue: “Contro ogni probabilità, l’Ucraina non è caduta ma vive e combatte: non ci arrenderemo mai”.
Sono queste le parole di Volodymyr Zelensky in occasione del Congresso americano con sede a Washington. Si tratta del primo viaggio del leader ucraino da quanto è iniziato il conflitto tra Russia e Ucraina.
Il ringraziamento agli americani
Zelensky, tra emozione ed applausi, ha voluto “ringraziare gli americani”, rimembrando loro il fatto che hanno la possibilità di “velocizzare la nostra vittoria”. Il discorso prosegue: “Abbiamo l’artiglieria, grazie. È abbastanza? Onestamente no”, dice. E aggiunge che gli aiuti inviati a Kiev “non sono beneficienza ma un investimento nella sicurezza globale e nella democrazia”.
Durante l’incontro era presente l’intero governo americano – sollecitato precedentemente dalla presidente della Camera Nancy Pelosi – e anche qualche figura dell’intelligence. Quello di ieri è stato un incontro d’importanza storica. Un evento del genere non accadeva dall’attacco terroristico agli Usa dell’11 settembre 2001.
La Russia, uno “stato terrorista”
Secondo alcune indiscrezioni, il leader di Kiev potrebbe fare visita anche a Regno Unito, Francia e forze Germania. Durante il Congresso Zelensky ha definito la Russia uno “stato terrorista“, pienamente responsabile dello scoppio della guerra. Inoltre, ha asserito al fatto che Mosca potrebbe tranquillamente porre fine al conflitto “se volesse”.
Poi, riferendosi ai russi, spiega che saranno liberi “solo quando sconfiggeranno il Cremlino nelle loro menti. La tirannia russa ha perso il controllo su di noi. La lotta continua e dobbiamo sconfiggere il Cremlino sul campo di battaglia”.