La pace tra Russia e Ucraina sembra sempre più distante dopo le parole del presidente ucraino e la volontà di non arretrare.
Nel suo discorso serale il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che “qualsiasi concessione della nostra terra o della nostra sovranità non può essere definita pace. I compromessi porteranno nuovo sangue” mettendo così in chiaro la volontà di non cedere nessuna delle clausole per una eventuale pace con la Russia. Kiev vuole il ritorno dei confini al 23 febbraio e non è intenzionata a cedere nessuno dei suoi territori a Mosca.
Zelensky è stato molto chiaro sulla sua idea di pace. “Una vera pace duratura e onesta non può che essere il risultato del completo smantellamento dell’aggressione russa” ha detto riferendosi al ritiro completo delle truppe russe da tutti i territori ucraini. “Ci sono 10 punti nella proposta di pace ucraina. Sono sfide che devono essere superate per il bene e la sicurezza dell’Ucraina, dell’Europa e del mondo”, ha aggiunto il presidente.
Zelensky sul fronte opposto del Cremlino
A gelare ancora di più eventuali negoziati sono le accuse di Mosca nei confronti dell’Ucraina di crimini di guerra per il video che mostra soldati russi disarmati uccisi da forze ucraine. Secondo il Cremlino si è trattata di un’azione “sistematica e intenzionale” e chiede l’intervento e l’indagine delle organizzazioni internazionali. La versione di Kiev è però opposta. Nessuna svolta al momento.
La portavoce del ministro degli esteri ha ribadito che “Nessuna atrocità commessa dalle unità militari ucraine rimarrà impunita. Tutti i colpevoli e i loro complici saranno identificati e puniti di conseguenza. Nessuno sfuggirà alla punizione”. Zakharova accusa l’Ucraina di star violando il diritto internazionale umanitario soprattutto per la convenzione di Ginevra relativa ai prigionieri di guerra e le leggi internazionali sui diritti umani.
In più Maria Zakharova accusa anche la comunità internazionale di fare due pesi e due misure con Ucraina e Russia. “L’Occidente collettivo che sostiene Kiev non ha prestato alcuna attenzione a questi numerosi fatti. Tale approvazione da parte degli statunitensi ed europei li rende complici dei crimini commessi dai neonazisti ucraini che incoraggiano” sostiene.