Zerocalcare shock rifiuta l’invito al Lucca Comics: il motivo è politico

Zerocalcare shock rifiuta l’invito al Lucca Comics: il motivo è politico

L’artista Zerocalcare esprime la sua posizione riguardo il patrocinio dell’ambasciata israeliana in un emozionante messaggio su Instagram.

Zerocalcare, un nome che risuona forte nel mondo del fumetto italiano, ha recentemente rivelato la sua decisione di non partecipare al prestigioso evento Lucca Comics & Games 2023. L’artista ha condiviso questa scelta attraverso due post sulle sue storie di Instagram, mettendo in luce una questione che va oltre l’arte e tocca tematiche geopolitiche sensibili. La ragione del suo disimpegno? Il patrocinio dell’ambasciata israeliana verso l’evento.

Michele Rech Zerocalcare

Il motivo dietro la decisione

Zerocalcare non ha girato intorno al problema. Ha espresso chiaramente che il patrocinio dell’ambasciata israeliana su Lucca Comics rappresenta per lui una situazione difficile da gestire. In un momento storico in cui la crisi a Gaza si intensifica, con le crescenti perdite civili e le tensioni geopolitiche che si inaspriscono, l’artista ha trovato incompatibile celebrare la cultura del fumetto in un contesto del genere. Ha menzionato l’impatto devastante del conflitto sulla popolazione di Gaza, rivelando anche una visita personale nella regione alcuni anni fa, che ha rafforzato la sua empatia verso la causa.

Le reazioni della comunità

La scelta di Zerocalcare ha suscitato diverse reazioni nella comunità dei fumetti e oltre. Molti hanno elogiato la sua presa di posizione etica, mentre altri hanno espresso disappunto per la sua assenza all’evento. La sua dichiarazione si estende oltre il semplice annuncio, invitando ad una riflessione più profonda sulle implicazioni delle alleanze politiche in ambito culturale e artistico.

Zerocalcare ha manifestato il suo dispiacere per la situazione, riconoscendo l’importanza di Lucca Comics nella promozione della cultura del fumetto. Tuttavia, il suo messaggio sottolinea la responsabilità morale degli artisti e delle istituzioni culturali nell’affrontare questioni di rilevanza globale. La sua assenza sarà certamente avvertita, ma la discussione che ha sollevato continuerà a risuonare, incoraggiando una maggiore consapevolezza e riflessione sulle relazioni tra arte, politica e diritti umani.