Il secondo “Disastro dell’Ibrox” avvenne il 2 gennaio 1971, quando 66 persone persero la vita nei minuti finali di Rangers-Celtic.
Mezzo secolo fa il “Disastro dell’Ibrox“. Non il primo, purtroppo, nell’impianto calcistico scozzese di Glasgow. Perché già nel 1902, a causa del crollo della Western Tribune Stand, erano decedute 25 persone.
2 gennaio 1971, il Disastro dell’Ibrox
Cinquant’anni fa, esattamente il 2 gennaio 1971, è in programma Rangers-Celtic, sentitissimo derby di Scozia.
Al minuto 89 gli ospiti biancoverdi passano in vantaggio e così molti tifosi della fazione protestante iniziarono a abbandonare lo stadio. Tuttavia, negli ultimi secondi del secondo tempo, Colin Stein segnò il goal del pareggio.
La strage
Al triplice fischio si creò una calca importante nei pressi della scalinata 13. Sembra che qualcuno, probabilmente un bambino portato sulle spalle dal padre, cadde, causando una terribile reazione a catena. La tragedia portò alla perdita di 66 vite umane tra cui molti bambini. La maggior parte dei decessi fu causata dall’asfissia. Oltre 200 tifosi rimasero feriti.
La ristrutturazione dell’impianto
La prima ipotesi circa violenti scontri tra supporters non trovò riscontri. Il problema fu l’ammassamento del pubblico all’uscita. All’indomani del secondo disastro avvenuto all’Ibrox, l’allora allenatore dei Rangers William Waddell guidò una commissione per una radicale ristrutturazione dello stadio, prendendo spunto dallo stadio Signal Iduna Park presso Dortmund.