Il 6 dicembre 2003 i rossoneri sono già concentrati sull’Intercontinentale. Prima, però, c’è Empoli-Milan. La gara non si sblocca e così ci vuole una magia di Kakà a pochi minuti dalla fine.
Nel 2003 il Milan riesce a riportare la Champions League in bacheca. Il successo continentale dà ai rossoneri l’opportunità di giocare la finale di Coppa Intercontinentale contro gli argentini del Boca Juniors. In estate, l dirigenza di via Turati acquista il brasiliano Kakà, astro nascente del calcio carioca, e i terzini Cafu e Pancaro.
Alla vigilia della finale
Ai primi di dicembre, il Milan ha già indirizzato la qualificazione agli ottavi di Champions mentre in campionato è in testa alla classifica, tallonato dalla Roma. Dopo pochi giorni c’è l’appuntamento di Yokohama ma prima si disputa Empoli-Milan. E la società non vuole cali di tensione.
6 dicembre 2003, Empoli-Milan
Alla 12/a giornata, il calendario prevede Empili-Milan. Queste le formazioni al “Castellani”:
EMPOLI: Bucci, Belleri, Cribari, Pratali, Cupi, Ficini, Buscé, Grella, Cappellini, Di Natale, Rocchi.
MILAN: Dida, Costacurta, Nesta, Maldini, Pancaro, Gattuso, Pirlo, Seedorf, Rui Costa, Tomasson, Shevchenko.
Testa in Giappone…
Il Milan, nonostante Ancelotti schieri in campo la formazione senza ricorrere particolarmente al turn over, sembra avere la testa da un’altra parte. Pirlo e Seedorf sono in giornata no e l’istinto killer di Shevchenko fa cilecca. Di contro, un Empoli tutt’altro che irresistibile sfiora più volte il gol.
Entra Ricky…
Così, per dare una scossa, Ancelotti manda in campo Kakà a un quarto d’ora dal termine. Il brasiliano è voglioso e si fa subito intraprendente. All’81’, Riccardino riceve palla da Seedorf, avanza e fa partire un destro micidiale: una conclusione potentissima da oltre 30 metri che lascia di sale Bucci. Un gol sensazionale che regala tre punti di platino al Milan.