Emergono dettagli sull’ultima udienza del Milan a Nyon. I testimoni del Fondo Elliott non si sono presentati perché si credeva certa la cessione del club a Rocco Commisso.
Come vi abbiamo riportato nelle ultime ore, l’incontro tra il Milan e l’Uefa è stato macchiato da un piccolo giallo sull’assenza dei testimoni del Fondo Elliott che, da accordi, avrebbero dovuto presenziare alla seduta per dare un segno tangibile dell’impegno della società di Paul Singer. Qualcosa invece è cambiato e Marco Fassone si è trovato tra le mani solo una lettera. Comunque qualcosa anche se un po’ pochino. E infatti sappiamo tutti come è andata a finire. Milan bocciato ed escluso dall’Europa League, almeno in attesa del verdetto del Tas cui i rossoneri hanno fatto immediatamente ricorso.
Milan-Uefa, ecco perché il Fondo Elliott ha disertato l’udienza
Ma perché questo colpo di coda da parte del Fondo Elliott? Stando a quanto riportato da Tuttosport, la decisione dei testimoni di Paul Singer di non prendere parte all’udienza è da spiegarsi con l’imminente cessione del Milan a Rocco Commisso. O meglio, quella che sembrava dover essere l’imminente cessione da parte di Yonghong Li che poi ha deciso invece di cambiare idea almeno altre tre volte riaprendo e chiudendo la trattativa a suo piacimento.
Il Fondo Elliott si sarebbe sentito dunque chiamato fuori causa o comunque non indispensabile. Il problema è che invece Marco Fassone non aveva nulla di concreto in mano, la trattativa per la cessione del club era tutt’altro che prossima alla conclusione e i documenti contabili di Commisso sarebbero stati decisamente fuori luogo senza una prova certa dell’imminente acquisto.