Il sistema ESS rientra nei dispositivi di sicurezza attiva; la sua presenza nella dotazione di serie è ormai obbligatoria, pur con delle variazioni specifiche per le diverse case costruttrici.
La sicurezza di bordo è uno degli obiettivi che maggiormente impegnano i progettisti delle vetture di nuova generazione. Con il costante progresso dell’industria automobilistica, l’incolumità dei passeggeri presenti all’interno dell’abitacolo riveste un ruolo di crescente importanza. Per questo, i modelli di moderna generazione propongono una dotazione di dispositivi di sicurezza, sia attiva che passiva, sempre più ampia.
Uno di questi dispositivi è identificato dalla sigla ESS, ovvero Emergency Stop-Signal Sistem (il sistema per la segnalazione della frenata d’emergenza). Vediamo di seguito di cosa si tratta e in quali frangenti si attiva.
Come funziona l’ESS
Una delle situazioni di guida potenzialmente più pericolose è quella in cui il conducente si trova costretto a dover effettuare una frenata improvvisa. In tal caso, per l’incolumità dei passeggeri a bordo della vettura, è bene indossare le cinture di sicurezza perché una improvvisa diminuzione della velocità di marcia genera uno strattone che attiva i pretensionatori, bloccando la fascia e immobilizzando i passeggeri.
I rischi legati ad una brusca frenata, però, non sono connessi soltanto alla sicurezza di chi si trova all’interno dell’auto. Trattandosi di una manovra improvvisa, infatti, essa aumenta le probabilità di collisione con i veicoli che precedono quella che diminuisce di colpo la propria velocità di marcia. L’ESS è un dispositivo pensato proprio per questa eventualità.
Il sistema, infatti, fa sì che in caso di frenata decisa – e soprattutto improvvisa – venga attivata l’accensione automatica della ‘segnalazione luminosa di pericolo’ (meglio nota come ‘quattro frecce’). L’entità della frenata viene rilevata da un sensore. L’intensità della segnalazione aumenta in relazione all’aumento della frenata: in altre parole, più si frena ‘forte’, maggiore sarà il segnale. Nel caso contrario, ovvero se la frenata d’emergenza viene interrotta, anche il lampeggiamento delle luci si interrompe. L’attivazione delle quattro frecce serve principalmente ad attirare l’attenzione degli altri automobilisti così che anche loro possano rallentare senza essere sorpresi dalla frenata improvvisa della vettura che li precede.
Il sistema ESS impiega lampade luminose da 4 Hertz. Queste si attivano se il veicolo decelera ad una velocità superiore ai 6 metri al secondo. Per gli autobus e gli altri veicoli adibiti al trasporto di persone, la soglia di attivazione della segnalazione luminosa di pericolo è 4 metri al secondo.
Non tutti i sistemi ESS funzionano allo stesso modo. Le varie case automobilistiche, infatti, pur includendolo nella dotazione dei dispositivi di sicurezza, optano per funzionamenti differenti. In alcuni modelli non si attivano le quattro frecce ma le luci d’emergenza, oppure le luci di arresto (come ad esempio sulle Mercedes-Benz) o gli stop. Nel caso delle auto prodotte dalla BMW, l’ESS attiva gli stop i quali però diventano più grandi per essere maggiormente visibili anche a distanza.
In che condizioni si attiva l’ESS auto
Affinché entri effettivamente in funzione il sistema ESS, devono verificarsi alcune condizioni. Per esempio, per i modelli Mitsubishi, la velocità di marcia deve essere pari o superiore ai 55 km/h; inoltre, il sistema, in base alla perdita di velocità del veicolo e al comportamento dell’ABS, giudica la frenata come ‘improvvisa’. In tal caso, l’ESS entra in funzione. Per disattivarlo, bisogna sollevare il piede dal pedale del freno, oppure premere il pulsante delle quattro frecce o, ancora, il sistema valuta la decelerazione ‘normale’, e non come effetto di una frenata di emergenza, anche in base al funzionamento dell’ABS (infatti, quando la spia dell’anti-lock brake system o dell’ASC sono accese, l’ESS potrebbe non attivarsi).
Il sistema ESS Nolan sui caschi da moto
Il segnale della frenata d’emergenza non viene offerto solo sulle autovetture ma anche sulle moto. Il dispositivo luminoso si trova integrato nel casco e non utilizza i gruppi ottici del mezzo. I caschi Nolan sono equipaggiati con sistema di segnalazione di presenza e indicazione di frenata tramite luce LED posizionata sul retro.
Il funzionamento, però, è grosso modo lo stesso. Il dispositivo luminoso si attiva, producendo una luce ad elevata intermittenza, in caso di frenata improvvisa. L’accelerometro triassiale integrato adopera un algoritmo di calcolo dell’accelerazione per innescare la segnalazione luminosa. Inoltre, il sistema offre la possibilità di regolare la sensibilità della frenata, tenendo presente che il sistema ESS moto è indipendente rispetto al sistema frenante della moto in quanto il primo ‘legge’ l’accelerazione subita dal casco in maniera autonoma. Il sistema è molto pratico: il dispositivo pesa appena 50 grammi, è facile da installare anche in maniera autonoma e può essere utilizzato anche su caschi compatibili di altre marche, utilizzando guaine biadesive per il gruppo luce e l’adattatore.
Gli altri sistemi di sicurezza in frenata
Esistono numerosi dispositivi di sicurezza che operano in fase di decelerazione. Bisogna però anzitutto specificare che l’ESS è solo un sistema di segnalazione. Non agisce sul sistema frenante, né tanto meno rappresenta un’alternativa ad una guida prudente (ossia rispettare i limiti di velocità e la distanza di sicurezza).
I dispositivi che, invece, intervengono direttamente sul sistema frenante sono diversi. Uno dei più diffusi è l’AEB (Autonomous Emergency Braking, secondo la denominazione standard adottata dall’Euro NCAP), ovvero la frenata autonoma d’emergenza. Entra in azione quando, tramite sensori collocati nel paraurti anteriore, rileva la presenza di ostacoli (pedoni o altri veicoli) e, contemporaneamente, registra una velocità elevata in relazione alla distanza dagli oggetti in prossimità del veicolo. In assenza di reazione da parte del guidatore, l’AEB fa scattare i freni.
Prima che entri in azione l’AEB potrebbe – se in dotazione – entrare in azione un altro dispositivo, il FCW (Front Collision Warning). Questo sistema, offerto da numerosi costruttori sui propri modelli di gamma, pur con denominazioni differenti, consiste in un allarme – acustico, visivo o entrambi – che segnala l’improvviso rallentamento della vettura che si trova davanti, per far sì che chi si trova alla guida intervenga diminuendo la velocità per evitare un possibile impatto.
Infine, un dispositivo ormai diffusissimo è l’ABS, il sistema che impedisce alle ruote di bloccarsi completamente in frenata regolando la pressione del fluido dei freni e consentendo di conservare la manovrabilità del veicolo.
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