Genova, Autostrade per l’Italia e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti informati sulle condizioni del viadotto.
Stando a quanto riportato da L’Espresso, gli stralli, ossia i tiranti, del ponte Morandi in prossimità della pila numero 9 presentavano un visibile deterioramento dei cavi metallici interni. Lo studio era stato effettuato nel mese di febbraio del 2018 il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, così come Autostrade, erano a conoscenza della situazione, motivo per il quale la concessionaria avrebbe indetto un bando per nuovi lavori di manutenzione.
Crollo del Ponte Morandi: le condizioni del viadotto erano note ad Autostrade e al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Sempre secondo quanto riportato da L’Espresso, cinque tecnici dello Stato due di Autostrade dell’Italia erano consapevoli delle condizioni del Ponte Morandi e in sei mesi non avrebbero agito per provare a porre rimedio alla situazione presentata dai tecnici addetti come preoccupanti. L’impressione è che potessero essere presi dei provvedimenti per evitare di aggravare le condizioni del viadotto. Secondo alcuni tecnici, si sarebbe potuto optare per la limitazione del traffico, alla riduzione delle carreggiate o a nuovi limiti di velocità per prolungare la vita del Ponte Morandi fino allo svolgimento dei nuovi lavori che sarebbero dovuti avvenire dopo l’estate.
Le indagini faranno luce sulle cause del ponte e su possibili responsabilità anche da parte dello Stato che potrebbe aver sottovalutato la situazione, così come potrebbe aver fatto Autostrade per l’Italia. Gli inquirenti prenderanno visione di tutti i documenti relativi al viadotto dell’A10.