Continuano le supposizioni sulla caduta del Ponte Morandi. Secondo un teste il crollo potrebbe essere stato causato da una caduta di un rotolo di acciaio da un tir.
GENOVA – Sono passati ormai quasi tre mesi da quel drammatico 14 agosto le indagini per capire cosa ha portato al crollo del Ponte Morandi continuano. I giudici hanno ascoltato Agostino Marioni, ingegnere che nel 1993 si è occupato di rinforzare la pila 11: “In un primo momento – riporta SkyTG24 – avevo pensato che la causa del crollo fosse la corrosione degli stralli. Ma poi rivedendo alcuni video mi è venuto in mente che la caduta di un rotolo di acciaio trasportato da un camion potrebbe aver fatto collassare il viadotto“.
“Secondo i miei calcoli – continua l’ingegnere – se il tir, che viaggiava ad una velocità di 60 km/h, avesse perso un rotolo che pesa 3,5 tonnellate avrebbe sprigionato una forza cinetica pari a una cannonata. Verificarlo è semplice: basta controllare se sulla bobina ci sono tracce di asfalto“.
Una testimonianza chiave che potrebbe essere decisiva per capire i motivi del crollo. Nei prossimi giorni potrebbero essere fatte le verifiche consigliate dall’ingegnere per mettere un punto fisso nell’indagine.
Ponte Morandi, monsignor Bagnasco celebra una messa in ricordo delle vittime
È stata la giornata del ricordo oggi a Genova. Nel giorno della commemorazione dei defunti monsignor Bagnasco è ritornato per la prima volta dopo la tragedia nella sua città per celebrare una funzione in ricordo di tutte le vittime del Ponte Morandi.
Il cardinale si è anche recato sul luogo del crollo. Lì prima ha deposto una corona di fiori e poi ha pregato per tutte le persone che hanno perso la vita.
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