Le competizioni non autorizzate di velocità di auto e moto sono quasi all’ordine del giorno, benché vietate dal Codice della Strada.
Le corse clandestine sono competizioni di velocità non autorizzate che si svolgono, nella maggior parte dei casi, al di fuori di luoghi e strutture preposti allo scopo. Esistono sia quelle alle quali partecipano veicoli a motore (sia auto che moto, in genere truccate) sia animali (per lo più cavalli). Le corse vengono organizzate su tratti stradali adibiti al passaggio pubblico, ‘riservati’ in maniera arbitraria dagli organizzatori della competizione. Vediamo di seguito cosa dice la legge in merito a questo fenomeno piuttosto diffuso.
Corse clandestine auto: la normativa di riferimento
Come si può intuire già dal nome, le corse clandestine sono illegali. In quanto tali, sono vietate dal Codice della Strada, che prevede sanzioni molto severe per chi viola le disposizioni in vigore. Il riferimento normativo, in tal senso, è costituito dagli articoli 9 (“Competizioni sportive su strada“) e 9-bis (“Organizzazione di competizioni non autorizzate in velocità con veicoli a motore e partecipazione alle gare“) del Codice della Strada.
Il primo, al comma 1, stabilisce chiaramente che “sulle strade ed aree pubbliche sono vietate le competizioni sportive con veicoli o animali“. Per organizzare una competizione motoristica su strada, infatti, serve il nulla osta rilasciato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Gli organizzatori, o i promotori, della competizione devono richiedere le necessarie autorizzazioni con almeno 30 giorni di anticipo; a queste va allegato un parere rilasciato dal CONI.
L’autorizzazione, si legge al comma 6, “è altresì subordinata alla stipula, da parte dei promotori, di un contratto di assicurazione per la responsabilità civile”. L’assicurazione deve coprire sia la responsabilità dell’organizzazione dell’evento, ovvero eventuali danni alle strade o ad alle relative attrezzature. In aggiunta, nei casi in cui sia necessario, è possibile procedere alla chiusura della strada, a patto che venga disposta – in via preliminare – l’interruzione della circolazione lungo il tratto stradale che ospiterà la competizione.
Le sanzioni
Le sanzioni previste per chi organizza gare motoristiche su strada “senza esserne autorizzato nei modi previsti” sono indicati nei due articoli sopra citati del Codice della Strada.
La normativa prevede il pagamento di una sanzione amministrativa, il cui ammontare è compreso tra gli 841 e i 3.366 euro. Per chi invece “non ottemperi agli obblighi, divieti o limitazioni” previsti dall’Articolo 9 del Codice Stradale inerenti alle competizioni motoristiche su strada, rischia una sanzione amministrativa tra i 168 ed i 674 euro.
Se si tratta di corse clandestine con moto o auto, invece, le pene sono molto più severe. Il comma 1 dell’Articolo 9-bis del Codice della Strada stabilisce che “chiunque organizza, promuove, dirige o comunque agevola una competizione sportiva in velocità con veicoli a motore, è punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da euro 25.000 a euro 100.000“. La pena viene applicata sia ai soggetti responsabili dell’organizzazione, sia ai partecipanti.
Il periodo di reclusione aumenta se la gara comporta delle lesioni (da tre a sei anni) oppure se provoca il decesso di una o più persone (da sei a dodici anni). Queste pene possono essere aumentate fino ad un anno se le corse clandestine presentano anche finalità di lucro, per effettuare scommesse clandestine o se vi partecipano anche soggetti con età inferiore a 18 anni. Nello specifico, per chi scommette sull’esito di una competizione clandestina, le norme in vigore prevedono un periodo di reclusione (tra i tre mesi ed un anno) e una multa (di importo compreso tra 5.000 e 25.000 euro).
Rispetto agli organizzatori, i partecipanti alle competizioni non autorizzate rischiano anche una sanzione accessoria, ovvero la sospensione della patente, da uno a tre anni. La licenza di guida può essere revocata se dallo svolgimento della corsa scaturiscono gravi lesioni o la morte di una o più persone. In caso di accertamento delle infrazioni, i veicoli partecipanti vengono confiscati a meno che non appartengano a una persona estranea al reato che non li ha affidati ad un altro soggetto per essere utilizzato in una corsa clandestina.
Le corse clandestine auto in Italia
Il fenomeno delle gare clandestine torna costantemente alla ribalta della cronaca italiana. Uno degli ultimi casi risale al dicembre del 2018: a Camerano, in provincia di Ancona, un gruppo ben nutrito di ragazzi e ragazze utilizzava il parcheggio di un centro Ikea per corse clandestine con auto truccate. L’evento, non autorizzato, è stato scoperto da un’azione delle Forze dell’Ordine che ha visto coinvolti cinquanta poliziotti; dalle indagini è emerso che l’evento veniva organizzato tramite i social network (Facebook e Instagram).
A febbraio 2019, invece, un articolo della versione online de Il Giornale di Vicenza segnala come sulla strada di Melette di Gallio, diversi rallysti improvvisati utilizzino il tratto che porta alle strutture sciistiche della zona per performance notturne non autorizzate.
Un altro caso eclatante risale al 2016: a maggio i Carabinieri di Rivoli registrarono un evento di corse clandestine lungo il tratto di strada provinciale che va da Rivoli a Rivalta. In un filmato visibile anche su YouTube, i partecipanti sfrecciano a velocità estremamente sostenute (oltre 200 km/h) mentre schiere di ‘tifosi’ si erano raccolti ai bordi della strada e nelle stazioni di rifornimento, trasformati in veri e propri paddock.
Le corse clandestine nella cultura popolare
A conferire alle corse clandestine con auto elaborate (e non) un certo fascino hanno contribuito anche i tanti film che immortalano il mondo delle competizioni su strada non autorizzate.
L’origine di questo filone si può rintracciare nel film ‘Gioventù bruciata‘ del 1955 in cui James Dean interpreta il protagonista Jim Stark. Questi viene coinvolto in una corsa denominata ‘chicken run‘, in cui il pilota deve gettarsi fuori da un’auto in corsa lanciata a tutta velocità verso il mare.
Negli anni Duemila, la saga di ‘Fast and Furious‘ – che nel 2021 dovrebbe arrivare a contare ben dieci episodi – ha riproposto il genere dei film a tema sulle corse clandestine. Sulla scorta del successo ottenuto dalle pellicole con Vin Diesel, nel 2008 si è aperto un altro ciclo di film d’azione, Death Race, caratterizzato da un’ambientazione futuristica. L’ultimo capitolo della saga è uscito nelle sale cinematografiche nel 2018.
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