Non si placano le polemiche sul Concertone. Il 1° maggio a Roma, secondo Libero, è costato quasi un milione di euro.
ROMA – Il Concertone come ogni anno porta con sé una scia di polemiche infinita. E anche il 2019 non si è smentito con il quotidiano Libero che fa il punto della situazione sui costi del 1° maggio romano. Si parla di circa un milione speso per uno dei più grandi eventi italiani: 800mila euro sono finite nelle casse dell’ENI e della RAI per trasmettere l’evento mentre sono 200 quelli spesi dal Comune di Roma per garantire la sicurezza e la pulizia dell’area di San Giovanni.
Senza dimenticare le polemiche dell’assenza di donne sul palco. Ma come sempre tutto questo viene dimenticato il 1° maggio con migliaia di persone che decidono di prendere parte a questo concerto che naturalmente ha orientamento di sinistra.
La storia del Concertone
Il Concertone del 1° maggio è iniziato nel 1990 per volontà di Maurizio Illuminato, un imprenditore di Catania che ha voluto dare un senso a questa Festa del Lavoro. E da quel momento in poi sul palco ogni anno sono saliti diversi gruppi, non sempre conosciuti, che avevano una cosa sola in comune: essere di sinistra.
Con il tempo questo evento ha sempre avuto delle modifiche molto importanti con i gruppi e i cantanti che si sono susseguiti in ogni decennio. E negli ultimi anni sul palco non sono saliti solo musicisti di sinistra ma c’è stata anche una grande rappresentanza romana e capitolina. Stiamo parlando di Gazzelle, Orchestraccia, Motta, Carl Brave, Daniele Silvestri, Rancore. Tutti artisti che hanno scritto e scriveranno pagine di storia della musica capitolina e internazionale. Ma come ogni anno il Concertone è destinato a polemiche che sicuramente ci saranno anche il prossimo anno ma da parte degli organizzatori non c’è nessuna intenzione di fermarsi.
fonte foto copertina https://www.facebook.com/primomaggioroma