Cinque luoghi da visitare in Campania in inverno: Napoli, ma non solo...
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Direttore: Alessandro Plateroti

Napoli, ma non solo: cinque luoghi da visitare in Campania in inverno

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Dal centro di Napoli, adatto a tutte le stagioni, alle meraviglie medievali di Benevento, la Campania offre soggiorni incantevoli anche nei mesi più freddi dell’anno

Ischia, Capri, Procida, la penisola sorrentina, la costiera amalfitana, il Cilento. Le attrazioni per il turismo estivo e primaverile non mancano alla Campania, e anzi sono quelle che la rendono famosa in tutto il mondo e da tutto il mondo invidiata. Ma anche nei mesi più freddi la regione tradizionalmente felix offre ai propri visitatori tanto da ammirare. Ecco cinque luoghi da visitare in Campania in inverno.

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Cinque luoghi da visitare: San Gregorio Armeno

C’è un luogo in cui il Natale assume tutto un altro significato, e si potrebbe dire che non finisce mai. Nel cuore della Campania, nel cuore di Napoli, nel cuore dei decumani, ecco San Gregorio Armeno, il celebre vicolo nel quale si susseguono artigiani e artisti del presepe, tradizione che a Napoli acquista un valore quasi sacrale. Più in generale, è tutto il centro di Napoli che, anche d’inverno e forse ancor di più d’inverno, potendo usufruire spesso di splendide giornate di sole, si offre alla fruizione da parte dei turisti. Che sia per motivi d’interesse enogastronomico, per amore del folclore o per il desiderio di visitare gli splendidi musei e siti culturali del capoluogo campano, Napoli non può mancare tra i luoghi d’interesse della regione.

Il decumano inferiore, comunemente chiamato Spaccanapoli

Cinque luoghi da visitare: la Reggia e il Parco di Caserta

Celebrata ovunque, la Reggia di Caserta è uno dei vanti della Campania e dell’Italia intera. Residenza reale più grande del mondo, è dal 1997 uno dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO presenti nella regione. Ultima grande realizzazione del Barocco italiano, fu il lavoro più importante dell’architetto Luigi Vanvitelli, cui venne commissionata dal Re di Napoli Carlo di Borbone, desideroso di avere una residenza che potesse competere con Versailles. Ancor più affascinante della Reggia in sé è forse però il Parco ad essa annessa, 120 ettari di superficie verde divisi nel Giardino all’italiana e nel Giardino all’inglese, collegati da una lunga serie di Fontane e Vasche che aumentano lo splendore architettonico del luogo.

Cinque luoghi da visitare: il complesso di Santa Sofia

Altro patrimonio UNESCO della Campania è il complesso monumentale di Santa Sofia, in piazza Giacomo Matteotti, a Benevento. Esso comprende la Chiesa, tra le più importanti della Langobardia Minor, il campanile, l’ex monastero e una fontana. Di particolare interesse, all’interno del complesso monumentale, il chiostro dalla struttra romanico-campana con richiami al gusto arabo, facente parte dell’ex monastero, oggi sede del Museo del Sannio. E se non bastasse il valore culturale di una visita a Benevento, è sempre possibile accompagnare il soggiorno con una degustazione a base del liquore Strega, prodotto tipico della città sannitica, spesso utilizzato per aromatizzare dolcetti deliziosi.

Cinque luoghi da visitare: Sant’Agata de’ Goti

Sempre nel beneventano si nasconde un’altra meraviglia campana la cui godibilità non viene intaccata dal freddo invernale. Si tratta di Sant’Agata de’ Goti, la “perla del Sannio”, un piccolo comune situato alle falde del Monte Taburno. Potendo vantare un centro storico di rara integrità, Sant’Agata fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia. Senza considerare la grande tradizione di vini DOC tipici del luogo, come la rinomata falanghina e l’aglianico riserva.

Cinque luoghi da visitare: il Santuario di Montevergine

Per finire, non può passare inosservato il complesso monastico mariano di Mercogliano, monumento nazionale situato nella frazione di Montevergine. Si tratta di un luogo sacro meta di pellegrinaggi non solo dalla Campania, ma da tutto il Mezzogiorno sin dal XII secolo. Pellegrinaggi che, secondo una tradizione antica, venivano effettuati soprattutto da donne o ragazze in cerca di marito, le quali nella salita verso il monte facevano voto alla Madonna di tornare l’anno successivo con il proprio sposo per sciogliere il nodo. Altra festività molto sentita a Montevergine è quella della Candelora, che cade il 2 febbraio. Secondo la tradizione, durante una bufera di neve, nel 1200, una coppia di amanti omosessuali sarebbe stata imprigionata ad un albero sul monte con lastre di ghiaccio, salvo poi essere tratta in salvo da un improvviso raggio di sole, venuto in loro soccorso per intercessione della Madonna (chiamata da queste parti Mamma Schiavona). Da allora, ogni anno persone di orientamento omosessuale  partecipano alla cosiddetta “juta dei femminielli”, rito che, tra il sacro e il profano, serve a rendere omaggio alla Madonna tramite danze e canti folcloristici.

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ultimo aggiornamento: 9 Gennaio 2017 19:49

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