Crisi di governo, in casa Lega sorgono i primi dubbi sulla strategia di Matteo Salvini. Il passo indietro del leader non è piaciuto alla base del partito.
Anche in casa Lega sorgono i primi dubbi su Salvini, o meglio sulla strategia adottata dal leader del Carroccio. La crisi di governo era voluta da tutta la base del partito anche quando il vicepremier non ci pensava neanche. Alla fine è stata innescata forse nel momento meno opportuno. E poi è arrivata anche una nuova apertura al Movimento Cinque Stelle in cambio di un rimpasto.
Lega, primi dubbi sulla strategia di Matteo Salvini
All’interno della Lega tutti guardano con timore ma anche estrema fiducia al leader indiscusso Matteo Salvini. La speranza è che il capo abbia un piano efficace per uscire in piedi e a testa alta da una situazione critica.
La scelta di dare vita a una crisi di governo a metà agosto ha lasciato molti leghisti perplessi. Ma se Salvini avesse ottenuto il voto immediato il suo blitz sarebbe stato un successo. Invece il vicepremier è stato fermato dall’alleanza Movimento Cinque Stelle-Pd. lo stesso fronte che potrebbe relegarlo all’opposizione per i prossimi anni senza passare per il voto.
Il passo indietro di Matteo Salvini
Di fronte al rischio decisamente concreto il ministro dell’Interno ha lanciato un salvagente al MoVimento facendo sapere di essere pronto e disposto a parlare. Ma per i penstellati il leghista non è un interlocutore affidabile e leale.
Il passo indietro del leader non è piaciuto alla base della Lega che teme che il partito possa perdere la faccia e possa perdere potere. La speranza è che la mossa di Salvini serva solo ad agitare le acque per nascondere il suo prossimo colpo.