Scontro governo-sindacati sulle pensioni. Lo Spi-Cgil: “Un’elemosina da 3 euro”. Il premier Conte convoca un tavolo a Palazzo Chigi.
ROMA – E’ scontro tra il governo e sindacati sulle pensioni. La tensione si è alzata dopo la decisione da parte della maggioranza giallo-rossa di introdurre un piccolo aumento nell’assegno dei pensionati. La bozza della legge di bilancio, infatti, prevede una rivalutazione al 100% del trattamento per le persone che prendono fino a 2052 euro (quattro volte il minimo) e non solo per quelli che, invece, hanno una pensione inferiore ai 1500 euro (tre volte il minimo).
E’ scontro tra governo e sindacati sulle pensioni
La decisione di rivalutare le pensioni non è piaciuta, invece, ai sindacati con il leader della CGIL, Ivan Pedretti, che ha parlato di “un’elemosina da 3 euro all’anno (25 centesimi al mese n.d.r.). Negli ultimi sette anni di blocco della perequazione i pensionati hanno lascito nelle casse dello Stato 44 miliardi“.
Per cercare di risolvere la questione il premier Conte ha convocato un tavolo a Palazzo Chigi con tutti i sindacati per lunedì 4 novembre 2019. Un nuovo vertice che consentirà di fare il punto sulla manovra ma anche di risolvere tutte le incomprensioni nate con l’aggiornamento della bozza della legge di bilancio che dovrebbe arrivare entro il prossimo weekend in Parlamento.
Che cos’è la rivalutazione delle pensioni
Ma che cos’è la rivalutazione delle pensioni? Non è altro che un adeguamento annuale dell’importo al costo della vita. Quindi maggiore è questa rivalutazione, più alto è l’incremento dell’assegno che entra nelle tasche del pensionato. Fino ad oggi la rivalutazione per persone al di sopra dei 1500 euro era del 97% ma con la nuova legge di bilancio dovrebbe crescere al 100%.
Non sembrano esserci novità, invece, per tutti pensionati che non superano la soglia dei 1500 euro. In quel caso la rivalutazione è stata confermata al 100%.
fonte foto copertina https://www.facebook.com/INPS.PerLaFamiglia/