Mes, Giuseppe Conte chiarirà la sua posizione prima in un vertice di governo e poi in Aula. E non risparmia attacchi a Matteo Salvini.
Giuseppe Conte tira fuori il carattere sul caso Mes e attacca Matteo Salvini, il leader dell’opposizione accusato di aver scatenato il “delirio pubblico” senza alcun motivo. Il Premier dovrà chiarire i fatti prima con il suo governo, e lo farà venerdì mattina in occasione del vertice di maggioranza a Palazzo Chigi, poi con le opposizioni, e lo farà il 10 dicembre, quando riferirà in Aula.
Mes, Giuseppe Conte vuole smontare le accuse di Salvini: vertice di maggioranza, poi l’intervento in Aula
Giuseppe Conte deve disinnescare gli attacchi di Matteo Salvini. Lo farà venerdì mattina in occasione del vertice di maggioranza a Palazzo Chigi, quando il governo si confronterà sulla manovra ma anche sul Mes. L’attacco di Matteo Salvini ha avuto strascichi al punto che anche il Movimento 5 Stelle ha chiesto chiarimenti. Il 10 dicembre il Presidente del Consiglio sarà in Aula per riferire sulla questione, e non si escludono attacchi a Salvini, già finito nel mirino di Conte.
Giuseppe Conte contro Salvini sul Mes
Il Presidente del Consiglio ha già espresso la sua versione dei fatti difendendosi dalle accuse allo scopo di disinnescare la crisi.
“Si sta creando un delirio collettivo per nulla, c’è stato un percorso trasparente sia in sede europea che in sede italiana, abbiamo lavorato per migliorare il testo ed espresso contrarietà a meccanismi che possono danneggiare le banche italiane, se così non fosse saremmo anche disponibili a non firmare, ma la riforma al momento non prevede un meccanismo automatico di ristrutturazione del debito e poi il nostro Paese non ha necessità di accedere a questo fondo”.
Giuseppe Conte non ha risparmiato attacchi (anche duri) a Matteo Salvini.
“Il delirio è stato suscitato dal leader dell’opposizione, lo stesso che qualche mese fa partecipava ai tavoli discutendo del fondo. Da marzo a giugno abbiamo avuto 4 vertici di maggioranza con i massimi esponenti della Lega in cui abbiamo discusso della materia. Ora scopre che era al tavolo a sua insaputa. Io pretendo dall’opposizione un atteggiamento responsabile, altrimenti è un sovranismo da operetta“.