Ex Ilva, decolla la trattativa tra Giuseppe Conte e ArcelorMittal. Sarebbero tre i punti cruciali su cui accordarsi per arrivare a stipulare un nuovo accordo.
Giuseppe Conte e ArcelorMittal trattano. Il premier è riuscito a far cambiare idea ai franco-indiani che in poche ore sono passati dalla voglia di lasciare Taranto in poche settimane al desiderio di siglare un nuovo accordo con lo stato italiano. Entrambe le parti hanno fatto passi in avanti gettando le basi per un accordo che possa essere soddisfacente per tutti.
Ex Ilva, trattativa tra Conte e ArcelorMittal: i punti chiave del nuovo accordo. Senza scudo penale non si parte
Sembra, come si ripete in realtà da settimane, che la condizione necessaria per riprendere una trattativa sia il reinserimento dello scudo penale. Lo scenario non convince appieno il Movimento 5 Stelle ma è il conto di una trattativa tortuosa che si è protratta negli anni è che è passata per troppi governi. A Mittal era stata data questa garanzia e non ha intenzione di rinunciarci. Discutibile ma assolutamente comprensibile.
Il taglio degli esuberi, la condizione di Conte con ArcelorMittal
Ma anche il premier Conte ha messo sul piatto della trattativa una condizione alla quale non è intenzionato a rinunciare. Si tratta del taglio degli esuberi. Nel corso del primo incontro, svoltosi all’insegna della tensione, Mittal ne aveva chiesti/annunciati cinquemila. Una cifra inaccettabile per il governo che potrebbe contribuire per sostenerne almeno al metà.
Un inserimento dello Stato
Sta prendendo piede nelle ultime ore l’ipotesi di una partecipazione dello Stato nella società. Il coinvolgimento pubblico annunciato da Conte, come noto, non convince tutta la maggioranza di governo. Anche il Ministro dell’Economia Gualtieri aveva sollevato dubbi e perplessità, ma potrebbe fare un passo indietro facendo una concessione al premier nel caso in cui fosse necessario.