Caso Gregoretti, la maggioranza non vuole il voto su Salvini, almeno per il momento. La Casellati incaricata di mediare con Gasparri per lo slittamento della data.
Caso Gregoretti, nessuno vuole mandare a processo Matteo Salvini. Almeno per il momento. Il piano della maggioranza è chiaro. Posticipare il voto al Senato e rimandarlo a fine gennaio o inizio febbraio, comunque dopo le elezioni regionali. Sulle motivazioni restano delle perplessità Osservando la situazione dall’esterno sembra che la maggioranza non voglia regalare al leader della Lega voti facili che possano decidere le consultazioni in Emilia Romagna. Ma dal governo negano che l’intenzione di posticipare la votazione sia politica.
Caso Gregoretti, è stallo alla Giunta: la maggioranza (per ora) non vuole mandare a processo Salvini e chiede il rinvio del voto
In questo clima resta bloccato il lavoro alla Giunta per le immunità del Senato. I membri della maggioranza hanno richiesto il rinvio che Gasparri non sembra intenzionato a concedere e che Matteo Salvini non vuole. Proprio sul caso della Gregoretti il numero uno del Carroccio sta incentrando gli ultimi giorni di campagna elettorale, presentandosi come martire politico della patria.
La strategia del Centrodestra
Anche nella seduta del 15 gennaio la discussione a Palazzo Madama è rimasta impantanata. La maggioranza continua a chiedere il rinvio del voto mentre l’opposizione spinge perché si vada al voto il prima possibile, alla prima data utile insomma. Nel Centrodestra sono consapevoli del fatto che un processo a Matteo Salvini potrebbe causare un terremoto politico e molti elettori potrebbero prendere le difese dell’allora ministro degli Interni, che potrebbe fare incetta di voti in Emilia Romagna e in Calabria.
Gregoretti, la maggioranza si affida alla Casellati
Le forze di maggioranza, nel tentativo di superare la fase di stallo, hanno chiesto alla presidente della Camera Elisabetta Casellati di mediare con il presidente della Giunta Maurizio Gasparri per arrivare a un accordo sullo slittamento della data del voto.