Emergenza coronavirus, l’allarme di Boccia (Confindustria): “Perdiamo cento miliardi ogni trenta giorni”. Landini si appella ai lavoratori: “Sciopero”.
Coronavirus, il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ha parlato del decreto varato dal governo che ha disposto la chiusura delle aziende non essenziali. Il provvedimento stato aspramente criticato. Molti, come il governatore della Lombardia Fontana avrebbero voluto misure più restrittive, mentre altri considerano eccessive le misura adottate dal premier Conte.
Confindustria, Boccia: “Perdiamo cento miliardi ogni trenta giorni”
Boccia ha fatto il punto sugli effetti del decreto evidenziando quelle che potrebbero essere le problematiche per le aziende e per il sistema economico nazionale.
“Garantiamo le filiere essenziali ma queste filiere a volte sono trasversali per esempio abbiamo aziende del settore auto che pero’ producono valvole per i respiratori. Ci sono poi quelle aziende che si stanno riconvertendo da altri settori per produrre mascherine e vanno salvaguardate. Con questo decreto diamo un grande atto di responsabilita’. Non chiediamo flessibilita’ per aprire altri settori. Si pone pero’ un tema siamo entrati in un ‘economia di guerra”.
“Il 70% del settore produttivo chiuderà. Dobbiamo garantire che i prodotti arrivino in supermercati e farmacie ma da oggi dobbiamo considerare anche come far riaprire e riassorbire i lavoratori. Se il Pil e’ di 1800 miliardi all’anno vuole dire che produciamo 150 miliardi al mese, se chiudiamo il 70% delle attività vuol dire che perdiamo 100 miliardi ogni trenta giorni”.
Boccia: “Sciopero generale? Non riesco a capire su cosa”
Boccia ha poi commentato la richiesta dello sciopero generale invocato da diverse sigle sindacali che avrebbero voluto maggiori tutele per i lavoratori che continueranno a lavorare in questi giorni.
“Lo sciopero generale? Onestamente non riesco a capire su cosa”, le chiusure di aziende sono addirittura piu’ restrittive di quello che aveva indicato il Governo ai sindacati sabato scorso”.
Emergenza coronavirus, Landini (CGIL): “Sciopero dove non sono garantite condizioni per la salute”
L’invito alla mobilitazione e allo sciopero era arrivata anche dal Segretario generale della CGIL Maurizio Landini, che si è appellato ai lavoratori che operano in “quei settori produttivi e in quei territori dove non sono garantite le condizioni per la salute“
“Sono state aggiunte, grazie alle pressioni di Confindustria tutta una serie di attivita’ che non rientrano tra quelle che devono essere ritenute essenziali, quindi noi diciamo che in questa fase deve assolutamente venire prima la salute dei cittadini”, ha concluso Landini.
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