Il rapporto dello Svimez sugli effetti economici del lockdown per il coronavirus mette in guardia soprattutto sui rischi per il Sud al momento della ripresa.
Il lockdown causato dal coronavirus presenta i suoi conti, peraltro ancora parziali.
Il rapporto dello Svimez
Secondo la stima di Svimez, l’associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, il lockdown costa circa 47 miliardi di euro al mese (il 3,1% del Pil italiano): 37 “persi” al Centronord, 10 al Sud. Si tratta di 788 euro pro capite al mese nella media italiana: 951 euro al Centronord contro 473 euro al Sud.
I rischi per il Sud
E, nonostante il minore impatto subito dal Mezzogiorno, secondo Svimez è proprio il Sud a rischiare di accusare una maggiore debolezza rispetto al Centronord nella fase della ripresa, perché sconta inevitabilmente la precedente lunga crisi, prima recessiva, poi di sostanziale stagnazione, dalla quale non è mai riuscito a uscire del tutto. Per Svimez, inoltre, occorre “completare il pacchetto di interventi per compensare gli effetti della crisi sui soggetti più deboli, lavoratori non tutelati, famiglie a rischio povertà e micro imprese“.
Le previsioni sul Pil
Per quel che riguarda il Pil, ipotizzando una ripresa delle attività nella seconda parte dell’anno, nel 2020 si ridurrebbe dell’8,4% per l’Italia, registrando un -8,5% al Centronord e un -7,9% nel Mezzogiorno.
Crollano i fatturati
A livello di fatturati, la perdita complessiva sul territorio nazionale è di oltre 25,2 miliardi, così distribuiti territorialmente: 12,6 al Nord, 5,2 al Centro e 7,7 nel Mezzogiorno. Una distribuzione territoriale simile si osserva per le perdite di reddito operativo: circa 4,2 miliardi in Italia, di cui 2,1 al Nord, quasi 900 milioni circa al Centro e 1,2 milioni nel Mezzogiorno. La perdita di fatturato per mese di inattività ammonta a 12 mila euro per autonomo o partita iva, con una perdita di reddito lordo di circa 2mila euro, 1.900 e 1.800 per mese di lockdown rispettivamente nelle tre macroaree.