Coronavirus, la fase 2 deve partire nel minor tempo possibile e senza rischi per la popolazione. E la tecnologia potrebbe avere un ruolo fondamentale.
Il premier Giuseppe Conte ha iniziato una stretta collaborazione con la squadra del comitato di esperti in materia economico-sociale che dovranno predisporre la ripartenza del Paese, ossia i tempi e i modi della fase 2 soprattutto per quanto riguarda l’economia.
Fase 2, Conte ha fretta. Prima riaperture entro la fine di aprile
Giuseppe Conte ha fretta. Vuole annunciare le prime riaperture già entro la fine del mese di aprile ma di certo non è intenzionato a correre rischi. Per questo motivo ha spronato il team a stringere i tempi, e non è un caso che la prima riunione in conferenza sia avvenuta già poche ore dopo la formazione della squadra. Non c’è tempo da perdere.
Unità di intenti
Al termine della prima riunione-video le parti sono arrivate a una conclusione, o meglio a un obiettivo: nel breve periodo bisogna iniziare la progressiva uscita dal lockdown per avviare il ritorno alla normalità. Ma come?
Emergenza coronavirus, la tecnologia è l’arma migliore per la ripartenza?
Stando alle indiscrezioni raccolte e alle ricostruzioni, uno strumento fondamentale per varare la fase 2 sarà la tecnologia. La sensazione è che si voglia avere a disposizione un controllo, o meglio un tracciamento dei dati individuali. La mappatura servirebbe ad avere un quadro visivo dell’area dei contagi e dei focolai. e sarà importante arrivare anche a mappare gli immuni per avere un’idea dei numeri e dei rischi nelle varie zone del paese.
Di fatto il tracciamento dei dati individuali consentirebbe alle autorità di muoversi tempestivamente e in maniera mirata per andare a blindare le aree critiche e per allentare la morsa sulle zone verdi.
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