I timori degli esperti sulla ‘fase 2’: “La distanza di un metro non è sufficiente al chiuso e nelle zone con più contagi”.
ROMA – I timori degli esperti sulla ‘fase 2’ non mancano. La riapertura ‘spaventa’ le autorità scientifiche con Carlo Signorelli, professore di igiene al San Raffaele di Milano che spiega: “E’ questione di capire il rischio che vogliamo prenderci. La precipitazione di goccioline respiratorie è molto alta entro un metro di distanza dalla persona infetta. E’ più bassa, ma esiste ancora, tra uno e due metri. E’ trascurabile oltre i due metri“.
Gli incontri con gli amici
Il via libera ad incontrare gli amici non è condiviso da molti esperti con il virologo Lopalco che spiega: “Non possiamo prevedere dei controlli durante le cene tra persone che si conoscono. Non ci aspettiamo che le persone indossino le mascherine in casa anche se sarebbe opportuno“.
Un’altra situazione resta anche quella del parco: “All’aperto – ha precisato Signorelli – il rischio di contagio è legato quasi esclusivamente agli assembramenti. I bambini hanno sintomi più lievi ma il rischio di contagio è uguale a quello degli adulti e quindi possono essere asintomatici“.
In palestra e sulla spiaggia
Le altre riaperture a rischio sono palestre e spiagge. Nelle strutture sportive è alta la possibilità di contagio visto che “sotto sforzo l’aria viene emessa dai polmoni a distanza è maggiore e in quantità anche tripla rispetto al normale“.
La sabbia non è un fattore di trasmissione anche se bisognerà mantenere il metro di distanza. “L’estate aiuta lo stiamo vedendo con la diminuzione dei casi da noi e l’aumento in Sud America. Il virus non si trasmette in spiaggia. A meno che, ancora una volta, non stiamo vicini perché si tratta di un posto all’aperto con il vento che ha un grande effetto nel disperdere il Covid-19“.
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