Il Governo introduce la doppia preferenza in Puglia. Conte: “Ora il Parlamento voti all’unanimità il decreto legge”.
ROMA – Il Governo introduce la doppia preferenza in Puglia. Pugno duro da parte dell’esecutivo Conte che in un Consiglio dei ministri straordinario ha deciso di approvare un decreto legge per la parità dei generi nella regione d’origine dello stesso presidente del Consiglio dopo che nei giorni scorsi la giunta guidata da Emiliano aveva deciso di non introdurre nella sua normativa del sistema elettorale la oppia preferenza.
Nominato il commissario straordinario
Nella riunione a Palazzo Chigi il premier Conte ha nominato anche il prefetto di Bari, Antonia Bellomo, come commissario straordinario con il compito di provvedere “agli adempimenti strettamente conseguenti” per l’attuazione del decreto sulla doppia preferenza.
Un decreto legge importante che nelle prossime settimane potrebbe arrivare in Parlamento. L’invito da parte di Conte è quello votarlo all’unanimità per cercare di dare un segnale importante al Paese in un periodo non semplice.
Conte: “Scritta una nuova pagina di storia”
L’annuncio è arrivato dal premier Conte con un lungo post su Facebook: “Abbiamo scritto una nuova pagina di storia – si legge – e, in particolare, dei diritti delle donne. Per la prima volta il Governo è intervenuto per adottare un decreto-legge che introduce nella legislazione della Regione Puglia il vincolo della doppia preferenza, offrendo a tutti gli elettori pugliesi la garanzia di poter scegliere, in occasione della prossima competizione elettorale, tra candidati di sesso diverso“.
“Per il Governo l’empowement femminile è un imperativo morale, politico e giuridico – continua il premier – non siamo disposti a consentire ulteriori discriminazioni a carico delle donne. Questo vale anche per le altre Regioni che non hanno adeguato i rispettivi sistemi elettorali al principio di genere. Rivolgiamo ora un appello a tutte le forze parlamentari, senza distinzioni tra maggioranza e opposizioni: sarebbe davvero un bel segnale che il decreto-legge appena approvato dal Consiglio dei Ministri riunito in seduta straordinaria fosse convertito in legge all’unanimità dal Senato e dalla Camera dei Deputati“.