Protesta delle mamme contro la chiusura delle scuole in Campania. Migliaia di firme raccolte per la petizione lanciata su Charge.org.
Proseguono le polemiche legate alla chiusura delle scuole in Campania disposta dal Presidente della Regione Vincenzo De Luca. Nella mattinata del 16 ottobre diverse mamme si sono riunite per manifestare contro la decisione del Presidente della Regione.
Coronavirus, scuole chiuse in Campania: protesta delle mamme
Diverse mamme si sono date appuntamento davanti alla sede della Regione Campania per manifestare contro la decisione del Presidente della Regione Vincenzo De Luca, che nel pomeriggio del 15 ottobre ha disposto la chiusura delle scuole.
Parte la petizione per la riapertura delle scuole
A poche ore dall’ordinanza di De Luca è partita la petizione lanciata sulla piattaforma Change.org per la riapertura degli istituti. In poche ore la causa ha raccolto migliaia di firme.
“Chiediamo che il ministero dell’Istruzione intervenga contro l’ordinanza della regione Campania. Chiediamo che tutti gli studenti e studentesse della Regione Campania ritornino, con decorrenza immediata, a poter usufruire della didattica “in presenza” nel rispetto dei protocolli sanitari nazionali vigenti. La Campania non può e non deve restare il fanalino di coda in un settore chiave come l’istruzione”, recita il documento.
Bonaccini, “Se i contagi dovessero aumentare o si introduce la didattica a distanza o si differenziano gli orari”
“Se i contagi dovessero ulteriormente aumentare, per non far perdere l’anno scolastico ai ragazzi le soluzioni sono due: o si introduce la didattica a distanza per coloro che hanno necessità oppure si differenziano gli orari della scuola”, ha dichiarato Stefano Bonaccini ai microfoni di Mattino 5.
“Se gli orari scolastici vengono distribuiti in maniera più spalmata sull’arco della mattina e del pomeriggio diminuisci la pressione su coloro che devono essere portati a scuola e riportati a casa”.
“Io sono di quelli che difendono la scuola in presenza […] poi però se c’è il virus hai anche genitori che sono preoccupati del possibile contagio”.
