M5s, espulsi la senatrice Marinella Pacifico e Paolo Nicolò Romano. I due erano finiti nel mirino per il caso delle mancate rendicontazioni.
ROMA – M5s, espulsi la senatrice Pacifico e il deputato Romano. La decisione, come riportato da La Repubblica, è stata presa nella giornata di giovedì 15 ottobre 2020. I due parlamentari erano finiti sotto la lente di ingrandimento dei Probiviri per il caso delle mancate rendicontazioni.
Una espulsione che era nell’aria ormai da tempo, con la senatrice che più volte è stata accostata alla Lega. Ipotesi smentita dalla stessa ex esponente pentastellata anche se non si può escludere un passaggio nelle prossime settimane.
Pacifico in una nota: “Casaleggio tradito da una classe politica inefficiente e affaristica”
In una nota la senatrice Pacifico ha voluto ringraziare Casaleggio “tradito da una classe dirigente autoreferenziale, inefficiente e affaristica“. “Sarebbe fin troppo semplice confutare le mancate restrizioni con argomentazioni tecniche e giuridiche – si legge nel messaggio, riportato da La Repubblica – che probabilmente sfuggono agli autori del provvedimento […]. Le quote delle restrizioni avrebbero dovuto avere esclusivamente funzioni di attività sociali e di supporto agli iscritti. A tutt’oggi non ho vista alcuna documentazione nella quale si evinca quali siano le somme versate e la destinazione delle stesse, nonostante la mia richiesta del 16 gennaio“.
Numeri al Senato in bilico
Se l’addio di Romano non dovrebbe creare particolari problemi all’esecutivo, quello di Pacifico potrebbe mettere in bilico la maggioranza al Senato. Numeri in continua diminuzione a Palazzo Madama, con la tenuta del Governo che resta a forte rischio.
Altre defezioni potrebbero essere decisive per il futuro di questa legislazione. Il premier e i rispettivi partiti impegnati a tenere unita la maggioranza. L’attenzione è rivolta al Senato dove i numeri sono in bilico. Il Governo è chiamato a trovare una soluzione definitiva per non cadere. E non è escluso lo stop delle espulsioni dal M5s per salvaguardare l’esecutivo.
