Come funziona il vaccino di Moderna contro il Covid? Quali sono le differenze con il candidato di Pfizer, arrivato alla fine della fase 3 della sperimentazione?
Dopo l’annuncio di Pfizer, Moderna rilancia la sfida e si candida con il suo vaccino contro il Covid a possibile vincitrice della corsa al prodotto che buona parte del mondo attende con ansia. Proviamo a fare luce sul vaccino in questione, che potrebbe arrivare in Italia nel corso del 2021.
Come funziona il vaccino Moderna contro il Covid
Come il vaccino di Pfizer, anche quello di Moderna è un vaccino rivoluzionario, che basa il proprio funzionamento su una tecnologia mRNA.
I vaccini in questione sfruttano quello che è conosciuto come RNA messaggero. Di cosa si tratta? Sostanzialmente l’mRNA trasmette all’organismo le istruzioni per produrre nuove proteine.
Semplificando il discorso e rimandando a letture specialistiche il funzionamento tecnico di ogni singolo passaggio, possiamo dire che il vaccino che sfrutta questa tecnologia stimola la produzione di proteine che il SARS-CoV-2 sfrutta per agganciare l’organismo. Nel caso specifico la proteina Spike. La produzione di proteine stimolata dal vaccino, che ovviamente non induce la produzione di altri elementi che il Covid sfrutta per infettare l’organismo, porta alla produzione di anticorpi, pronti ad intervenire in caso di infezione effettiva, reale.
I dubbi che circondano questi ‘nuovi’ vaccini
I vaccini che sfruttano questa nuova tecnologia sono circondati inevitabilmente da alcuni dubbi che in parte sono stati sciolti durante la fase di test e che in parte potranno essere risolti solo a distanza di mesi dalla distribuzione.
Le evidenze scientifiche dimostrano che per contrastare il virus servono anche le cellule di tipo B, che rappresentano ancora una zona grigia per quanto riguarda la ricerca alla luce della poca esperienza.
Vaccino Covid, meglio Moderna o Pfizer?
E qui siamo di fronte alla domanda che con ogni probabilità tutti si stanno ponendo. Meglio il vaccino Moderna o il vaccino Pfizer? Evidentemente la domanda al momento non ha una risposta. Sono due vaccini in fase di validazione da parte delle autorità sanitarie e per avere un quadro completo dovremo attendere ancora mesi.
Quello che sappiamo è che il vaccino di Moderna risulta più pratico per quanto riguarda il trasporto e la conservazione.
Il prodotto di Pfizer deve essere conservato, come la maggior parte dei vaccini che sfrutta l’mRNA, ad una temperature di -80 gradi e non è possibile interrompere la catena del freddo.
Il vaccino di Moderna invece può essere conservato anche a temperature più modeste. “Si prevede che il nostro candidato vaccino rimanga stabile a temperature standard di refrigerazione tra 2 e 8 gradi C per 30 giorni, rispetto alla precedente stima di 7 giorni“, hanno fatto sapere dalla società.