Coronavirus in Italia, il bollettino del 23 novembre. Resta stabile il tasso di positività intorno al 15 per cento.
ROMA – Coronavirus in Italia, il bollettino del 23 novembre. Nuovi segnali di rallentamento della curva nel nostro Paese. Per la prima volta nella seconda ondata sono diminuiti gli attualmente positivi. Sono 22.930 i nuovi casi, a fronte di oltre 148mila tamponi. Un dato inferiore rispetto ai guariti (+31.395). Il tasso di positività resta intorno al 15%.
Continua a crescere il numero dei decessi. Nelle ultime 24 ore hanno perso la vita 630 persone, dato che ha fatto superare la soglia dei 50mila morti da inizio epidemia. Sono 9 in più i pazienti in terapia intensiva (dato più basso da inizio seconda ondata n.d.r.), mentre i ricoveri sono aumentati di 418 unità.
Coronavirus in Italia, la Lombardia la regione con più casi
I segnali di raffreddamento della curva ci sono anche a livello regionale. Per la prima volta dopo diversi mesi sono ben quattro le zone con una crescita a due cifre: Basilicata (+58), Valle d’Aosta (+77), Molise (+51) e la Provincia Autonoma di Trento (+93).
La Lombardia resta quella con maggiori casi (+5.289), seguita da Veneto (+2.540) ed Emilia-Romagna (+2.347).
Crisanti: “Vaccino solo se ci sono i dati”
Continua la corsa al vaccino. Nonostante le rassicurazioni da parte delle autorità sanitarie, nessun passo indietro da parte di Andrea Crisanti. “Ribadisco che sulle basi delle conoscenze che abbiamo non mi farei vaccino […] – ha ripetuto il direttore del laboratorio di microbiologia dell’Università di Padova, riportato dall’Ansa – è una questione di fiducia. Se si vuole generare fiducia bisogna essere trasparenti […]“.
“Questa levata di scudi che c’è stata – ha aggiunto – è assolutamente irragionevole, perché non ho detto che non farò il vaccino, ma semplicemente che è necessario che tutti nella comunità scientifica abbiano accesso ai dati grezzi. In questo modo facciamo il vaccino tutti quanti, senza nessun timore e alcun retropensiero”.
fonte foto copertina comunicato stampa