I marinai bloccati in Cina da sei mesi verso il ritorno a casa. Pechino ha dato l’ok allo sbarco degli equipaggi.
ROMA – I marinai italiani bloccati in Cina da sei mesi presto potranno abbracciare i loro familiari. Il ministro Di Maio, infatti, ha raggiunto l’accordo con Pechino per lo sbarco degli equipaggi. Il ritorno in patria dei nostri connazionali è previsto una volta terminate tutte le pratiche ed aver trascorso i quindici giorni di quarantena per l’emergenza coronavirus.
Come successo per i pescatori sequestrati in Libia, la trattativa è stata molto lunga. Alla fine la Farnesina è riuscita a sbloccare la situazione e ad ottenere l’ok di Pechino per il ritorno in patria.
Sei mesi bloccati in Cina
Sono stati sei mesi molto lunghi per i marinai italiani. Le due imbarcazione erano salpate da Gladstone a giugno per andare a scariare il minerale in Cina e cambiare la loro composizione dell’equipaggio.
All’arrivo, però, le autorità locali hanno fermato lo sbarco dei marinai perché non attrezzati dal punto di vista sanitario. Da questo momento i nostri connazionali sono rimasti bloccati in rada a Huag Hua e Tianjin per sei mesi. La notizia del loro ritorno in Italia è arrivata il 29 dicembre e presto potranno abbracciare i loro familiari.
Iniziato il conto alla rovescia
I marinai hanno iniziato il conto alla rovescia per riabbracciare i familiari. Non sono chiare le tempistiche sul ritorno in Italia e nei prossimi giorni potrebbero essere riferiti ulteriori dettagli. Prima di lasciare la Cina, però, dovranno trascorrere 15 giorni in quarantena. Una misura che Pechino ha reso obbligatoria per fermare il coronavirus.
“Non sappiamo nulla su dove andremo in Cina e come rientreremo in Italia – ha detto Gianluca Perino, uno dei comandanti delle due navi, riportato dal Corriere della Sera – l’importante è che il nuovo equipaggio parta. Solo allora potremo sentire il profumo di casa e fare finalmente il conto alla rovescia“.