Crisi di governo, si decide tutto nei prossimi dieci giorni: la maggioranza cerca senatori ‘responsabili’, poi si dovrà procedere con la creazione di gruppi parlamentari.
Dopo il vertice di maggioranza e il passaggio al Colle per un confronto con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte lavora per rafforzare la maggioranza in Senato. Sono due gli obiettivi del premier: rafforzare il governo dal punto di vista numerico a Palazzo Madama e riorganizzare i volenterosi in gruppi parlamentari.
La strategia di Conte per salvare il governo: rafforzare la maggioranza e inquadrare i ‘responsabili’ in gruppi parlamentari
Al termine del vertice di maggioranza del 20 gennaio, le forze di maggioranza hanno concordato la linea da seguire. Il primo passo per stabilizzare il governo è quello di allargare il bacino di volenterosi disposti ad appoggiare l’esecutivo. Per dare una forma, una credibilità e una stabilità alla nuova maggioranza si deve poi procedere alla formazione dei gruppi parlamentari nei quali far convergere quelli che prima erano chiamati responsabili.
I paletti sono quelli indicati da Conte in occasione del suo intervento in Parlamento: i sostenitori della maggioranza devono condividere la visione e la missione europeista del governo (quindi si chiude alla destra nazionalista o anti-europeista) e non ci sono spazi per tornare a trattare con Matteo Renzi. Porta chiusa quindi ad Italia Viva ma non ai renziani che vogliono sostenere la causa lasciando il partito.
Crisi di governo, la maggioranza cerca senatori ‘volenterosi’
La ricerca è frenetica ma starebbe dando frutti, almeno secondo le indiscrezioni che si rincorrono sui giornali. Stando alle informazioni raccolte da la Repubblica, la maggioranza potrebbe presto assicurarsi il sostegno di due o tre renziani disposti a tornare nel Pd e di tre esponenti di Forza Italia che potrebbero decidere di sostenere l’esecutivo. I cinque volenterosi alzerebbero l’asticella a quota 161, che rappresenta la maggioranza assoluta al Senato. Ma per avere maggiore stabilità si dovrebbe alzare ulteriormente l’asticella.
Rimpasto sì, Conte Ter no
Intanto il premier Conte starebbe prendendo in considerazione un corposo rimpasto di governo per evitare di dover procedere con la creazione di un terzo governo.