Procedura d’infrazione da parte dell’Ue nei confronti di Ungheria e Polonia sui diritti. Possibili sanzioni nelle prossime settimane.
BRUXELLES (BELGIO) – L’Ue ha aperto una procedura d’infrazione contro Ungheria e Polonia sui diritti Lgbt. Dopo le decisioni prese dai due Paesi, Bruxelles ha deciso di avviare alcuni approfondimenti e nelle prossime settimane potrebbero arrivare delle sanzioni.
Entrambi gli Stati Membri hanno due mesi per poter spiegare le loro norme. Se queste non ci saranno, la Commissione può decidere di inviare loro un parere motivato e successivamente deferirli alla Corte di Giustizia. E questa dovrà scegliere se sanzionare oppure no i due Paesi.
La procedura d’infrazione
La procedura d’infrazione è stata annunciata dalla Commissione Ue. “L’uguaglianza e il rispetto della dignità dei diritti umani – si legge – sono valori fondamentali dell’Ue, sanciti dall’articolo 2 del trattato dell’Unione Europa. La Commissione utilizzerà tutti gli strumenti a sua disposizione per difendere questi valori“.
“La Commissione – ha aggiunto il commissario Ryenerds citato da RaiNews – sta avviando una serie di audizioni legali per proteggere i diritti fondamentali delle persone Lgbt in Ungheria e in Polonia. Dobbiamo continuare ad agire per garantire che tutti i cittadini siano trattati allo stesso modo in tutta l’Ue“.
In Italia Ddl Zan rinviato a settembre?
In Italia, invece, prosegue la discussione sul ddl Zan. Il provvedimento è in Senato e la discussione continuerà nei prossimi giorni con l’obiettivo di arrivare ad un accordo prima di settembre. Ma non si esclude un rinvio al periodo dopo le vacanze visti i diversi emendamenti da approfondire.
Un rinvio che potrebbe aiutare ad un accordo di maggioranza. Ad oggi, Pd, M5s e LeU non hanno nessuna intenzione di fare passi indietro e aprire un dialogo. Ma lo slittamento non esclude l’entrata in campo del premier Draghi per evitare un passo falso in Aula e una spaccatura nella maggioranza.