Il governo ragiona sui nuovi parametri per il passaggio delle regioni in zona Gialla: l’ipotesi al vaglio in attesa del confronto in cabina di regia.
In attesa della nuova cabina di regia, si ragiona sui nuovi parametri per stabilire i colori delle Regioni. Come anticipato dal ministro della Salute Roberto Speranza e come richiesto dai Presidenti, per il passaggio in zona Gialla si valuterà soprattutto il livello di occupazione dei posti in terapia intensiva e in area medica.
Le regole per il passaggio in zona Gialla: l’ipotesi al vaglio del governo
Secondo l’ultima ipotesi riportata da il Corriere della Sera, le Regioni passeranno in zona Gialla con con un’occupazione delle terapie intensive superiore al cinque per cento e con un livello di occupazione dei posti letto in area medica superiore al 10 per cento. Si tratterebbe di una delle ipotesi al vaglio del governo, che in occasione della prossima cabina di regia, oltre ad esprimersi sul Green Pass, dovrà fare il punto sui nuovi parametri per stabilire il colore delle Regioni.
La nuova fase dell’emergenza coronavirus
Quella di cambiare i parametri per lo spostamento delle Regioni dalla zona Bianca alla zona Gialla è una richiesta avanzata dai Presidenti delle Regioni e, in linea generale, accolta dal Comitato Tecnico Scientifico e dal Ministro della Salute Roberto Speranza. Il cambiamento risponde alle nuove esigenze delle nuova fase dell’emergenza sanitaria.
La variante Delta del Covid sta facendo risalire la curva dei contagi ma al momento non si registra un aumento dei ricoveri e dei decessi. Quindi le chiusure solo in base al numero dei positivi non sarebbero giustificate. Trovato un accordo di massima, si deve ora arrivare ad un nuovo sistema di valutazione condiviso tra esperti, Ministero e Presidenti di Regione.
Se non dovessero cambiare i parametri, almeno tre Regioni rischierebbero il passaggio dalla zona Bianca alla Zona Bianca già dalla giornata di lunedì 26 luglio. Lo scopo del governo è quello di tornare sulla strada delle chiusure almeno fino a Ferragosto. Questo anche per salvare la stagione estiva e quindi l’economia locale.