Dieci ambasciatori occidentali sono stati espulsi dalla Turchia per aver firmato un appello in favore di un dissidente.
ISTANBUL (TURCHIA) – Dieci ambasciatori occidentali sono stati espulsi dalla Turchia per aver firmato un appello in favore di Osman Kavala, dissidente detenuto da oltre 4 anni. Il presidente Erdogan, come riportato da La Repubblica, ha spiegato che “ho ordinato al nostro ministro degli Esteri di dichiararli al più presto come persone non grate […]. Vanno a dormire e si svegliano pensando a Kavala, uno dei rappresentanti di Soros. Si tratta di dieci ambasciatori che si recano al ministero degli Esteri per lui […]. Devono imparare a conoscere la Turchia altrimenti dovranno andarsene […]“.
Chi sono gli ambasciatori espulsi
Sono dieci, al momento, gli ambasciatori espulsi. Si tratta dei rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Germania, Canada, Finlandia, Danimarca, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia e Svezia.
Nei prossimi giorni, dunque, toccherà al ministro degli Esteri prendere dei contatti con i singoli ambasciatori e Paesi per comunicare la decisione presa da Istanbul. Si tratta di una scelta che rischia di aprire ancora una volta una tensione a livello internazionale. Non ci sono, in questo momento, particolari reazioni da parte dei singoli Paesi toccati da questa espulsione, ma sicuramente ci aspettiamo nei prossimi giorni dei commenti a quanto comunicato da Erdogan.
L’Unione Europea pensa a delle sanzioni
Se da parte della Casa Bianca non c’è stata nessuna reazione (almeno al momento ndr), l’Unione Europea starebbe valutando la possibilità di mettere in campo delle sanzioni. Il tema molto probabilmente sarà al centro del prossimo Consiglio europeo, ma non si esclude che possa essere affrontato già il prossimo weekend a Roma durante il G20.
Si tratta, come detto, di una decisione che rischia di creare nuove tensioni son la Turchia. Su questo tema, però, Erdogan non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro.