Coronavirus in Italia, le Regioni che rischiano la zona Gialla (se la situazione epidemiologica dovesse peggiorare ulteriormente).
L’Italia teme la pandemia dei non vaccinati e il peggioramento della situazione epidemiologica si riflette anche nel monitoraggio Iss del 5 novembre. Il report dell’Istituto Superiore di Sanità evidenzia un balzo in avanti dell’indice Rt, un aumento del valore dell’incidenza e una lenta ma progressiva ripresa dei ricoveri. E tutte le Regioni risultano a rischio moderato, con lo spettro della zona Gialla che inizia a farsi concreto.
Le Regioni che rischiano la zona Gialla
Le Regioni che si avvicinano alla zona Gialla sono il Friuli-Venezia Giulia, nuovo centro delle proteste e delle manifestazioni no vax, la Calabria, che ha un incidenza bassa ma un elevato tasso di occupazione dei posti letto in area medica e le Marche, dove a preoccupare sono i ricoveri in terapia intensiva. Preoccupa anche la situazione epidemiologica nella Provincia di Bolzano, dove il tasso di incidenza è alto ma i ricoveri sono largamente al di sotto delle soglie critiche. Sotto la lente di ingrandimento anche la Lombardia, dove si registra un aumento dei casi e dei ricoveri.
I parametri per il passaggio in zona Gialla
Per il passaggio in zona Gialla l’incidenza deve essere superiore a 50 casi su 100.000 abitanti, il tasso di occupazione dei posti letto in are medica deve essere superiore alla soglia del 15% e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva deve superare la soglia del 10%.
Speranza: “Nessun cambio di colore nell’immediato”
Nella conferenza stampa del 5 novembre il ministro della Salute Roberto Speranza ha specificato che nell’immediato non sono previsti cambio di colore ma che la situazione potrebbe cambiare se il quadro epidemiologico dovesse aggravarsi ulteriormente.