Manovra e Reddito di Cittadinanza, nuova riunione a Palazzo Chigi: cambia ancora la misura simbolo del Movimento 5 Stelle.
Il governo continua a lavorare alla Manovra anche dopo l’approvazione in Consiglio dei Ministri e nella giornata del 9 novembre il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha convocato una riunione alla quale hanno preso parte il ministro Andrea Orlando, il ministro Patuanelli, il sottosegretario Garofoli e alcuni tecnici del Ministero dell’Economia che sostituiscono il Ministro Franco, che si trova a Bruxelles. Presente anche il ministro Brunetta. Nel corso della riunione si è discusso del Reddito di Cittadinanza e delle ulteriori modifiche da apportare al testo della Manovra.
Stando a quanto anticipato dall’Ansa, al termine della riunione si è deciso di rivedere le regole e far scattare la riduzione del Reddito dopo il rifiuto di un’offerta di lavoro congrua. Una strategia per incentivare le persone a lasciare l’assegno del Reddito per inserirsi nel mondo del lavoro.
Manovra, nuova riunione a Palazzo Chigi
Nonostante l’approvazione in Consiglio dei Ministri, la Manovra ancora non è completa e ci sono diversi punti sui quali manca un accordo di maggioranza. Per evitare brutte sorprese in occasione del voto alla Camera e al Senato, il premier Draghi lavora con i ministri competenti e con i rappresentanti delle forze di maggioranza per provare ad appianare le ultime divergenze. La riunione del 9 novembre è durata un’ora circa e senza dichiarazioni al termine del vertice.
Cambia ancora il Reddito di Cittadinanza: la riduzione scatta dopo il rifiuto di un’offerta di lavoro congrua
Tra i temi caldi sul tavolo della discussione c’è quello relativo alle modifiche al Reddito di Cittadinanza, che dovrebbe cambiare ancora.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha detto e ribadito di non voler cancellare la misura ma di volerla migliorare nella parte più importante, quella della ricerca del lavoro. Se i percettori del Reddito non vengono reinseriti nel mondo del lavoro la misura-simbolo del Movimento 5 Stelle si trasforma di fatto in un ricco assegno di disoccupazione.
Ma l’intervento di Draghi non ha soddisfatto i detrattori del Reddito di Cittadinanza, che chiedono una ulteriore revisione della norma e sperano che vengano ridotti i fondi destinati alla misura. Richieste che aprono ad uno scontro con il Movimento 5 Stelle.
Come riferito dall’Ansa, al termine della riunione del 9 novembre si è stabilito che il decalage del Reddito di Cittadinanza scatterà già dopo il rifiuto di un’offerta di lavoro considerata congrua. La norma resta da mettere a punto bisognerà innanzitutto stabilire i termini di quella che può essere considerata come un’offerta congrua. La proposta rappresenterebbe un buon punto di caduta tra chi chiedeva un ulteriore intervento sulla misura e il Movimento 5 Stelle, intenzionato a difendere la struttura del Reddito.