Corsa al Quirinale, Silvio Berlusconi ha deciso di fare un passo indietro e far cadere la sua candidatura a Presidente della Repubblica.
Dopo una settimana di lavoro con i suoi strateghi, Silvio Berlusconi ha deciso di ritarsi ritirarsi dalla corsa per il Colle rinunciando quindi definitivamente alla missione Presidente della Repubblica.
I conti non tornano, Berlusconi si ritira, salta la candidatura a Presidente della Repubblica
Candidato apertamente dai leader della coalizione di Centrodestra, Berlusconi, prima di sciogliere la riserva, ha fatto il punto della situazione sui voti effettivamente a disposizione. I suoi centralinisti hanno lavorato soprattutto per cercare di allargare la base di consensi nel Misto, dove effettivamente si deciderà l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica. La ricerca, però, non ha portato i risultati sperati.
Il Cavaliere ha i voti della coalizione di Centrodestra e poco altro, sempre che tutti siano fedeli alle indicazioni di partito e alla parola data. Con i voti a disposizione non si arriva al Colle. E Berlusconi non è mai stato intenzionato a raccogliere pochi voti per tre turni per poi tentare la sorte alla quarta votazione, quando potrebbe succedere di tutto. Da qui la decisione di sciogliere la riserva facendo un passo indietro e dichiarando di non essere in corsa al Colle come candidato. A quel punto inizia una nuova partita. I voti raccolti dagli uomini di Berlusconi possono essere dirottati sul nuovo candidato che il Centrodestra metterà sul tavolo delle trattative con il Centrosinistra.
Le trattative sulla scelta del candidato
In effetti Pd e Movimento 5 Stelle hanno detto e ribadito di voler arrivare alla scelta di un candidato condiviso. Candidato condiviso che non è Berlusconi, sul quale tutti hanno posto il veto. Tra le alternative al Cavaliere, i nomi che circolano sono quelli di Casellati, Casini e, a sorpresa, anche quello di Tremonti che, raccontano, sarebbe stato al centro di un confronto tra Matteo Salvini e Fraccaro, del Movimento 5 Stelle.
Mario Draghi in corsa per il Colle (e il problema della poltrona vuota a Palazzo Chigi)
Ovviamente resta in piedi anche l’ipotesi Draghi, ma il trasferimento da Palazzo Chigi al Quirinale aprirebbe un’altra – l’ennesima – partita, quella per il rimpasto di governo. I leader delle forze di maggioranza lavorano ad un patto di legislatura per arrivare fino alla fine del mandato ma senza Draghi il castello di carte potrebbe crollare.
Per la carica di premier si fanno i nomi di Marta Cartabia, Elisabetta Belloni e Franco. Tre nomi particolarmente suggestivi ma che difficilmente potrebbero arrivare a Palazzo Chigi. Franco avrebbe fatto sapere di non essere interessato alla promozione e Belloni, capo dei servizi segreti, lascerebbe scoperta una casella difficile da rioccupare. Tra i tre, il profilo più concreto sarebbe quindi quello di Marta Cartabia, che qualcuno accosta anche al Quirinale.