Ivan Gazidis, amministratore delegato del Milan, si è raccontato in una lunga intervista a Gulf News in occasione della presenza a Expo 2020.
Ivan Gazidis, amministratore delegato del Milan, si è concesso in una intervista a Gulf News. Queste le parole sul nuovo stadio: “Questo è qualcosa in cui, come club, crediamo fortemente, come dimostra il progetto del nuovo stadio del Milan, che sarà il migliore e il più sostenibile in Europa e sarà anche la chiave per lo sviluppo futuro del club.”. Parlando del Milan: “È un’enorme comunità e una famiglia composta da oltre 500 milioni di persone a livello globale. Il Milan appartiene a tutti all’interno di quella comunità ed è quindi nostra responsabilità mettere i tifosi al centro di tutto ciò che facciamo.”. Le responsabilità del dirigente “Io e il mio team di gestione capiamo che non stiamo solo gestendo un business, ma siamo anche amministratori di un’istituzione sociale. Dobbiamo bilanciare la necessità di avere successo in campo, di essere finanziariamente sostenibili fuori dal campo”.
Milan come media house
Gazidis parla del Milan nel contesto media video: “Ci permettono di gestire l’intero processo di produzione e distribuzione dei nostri contenuti video e di essere più efficaci nel rafforzare il legame con la nostra base di tifosi internazionali. In generale, si tratta di capire dove stanno andando il calcio e l’intrattenimento, anticipando il più possibile ciò che i tifosi del futuro vorranno, ed essere in grado di adattarsi alle loro esigenze”.
La situazione di salute del dirigente
Le parole sulla malattia che ha colpito il dirigente del Milan: “Sono stato fortunato, non avevo sintomi e l’ho scoperto durante un eccellente controllo di routine in Italia. Sono fortunato ad avere una diagnosi positiva e sono contento che ora sono in grado di tornare a concentrarmi a tempo pieno sui miei doveri verso il club”. Conclude Gazidis: “Non dimenticherò mai la mia prima partita di ritorno a San Siro. Ha significato così tanto per me e la mia famiglia che i tifosi mi hanno accolto molto calorosamente con uno striscione che diceva “Coraggio e tenacia, un caldo benvenuto a casa” e cantato “Uno di noi” prima della partita. È stato un momento molto emozionante per me, che va oltre il calcio”.