Scoppia la polemica per le minacce al direttore del Tg2 Sangiuliano dopo la sua partecipazione alla convention di Meloni.
Nei giorni scorsi era comparsa una stella a cinque punte simbolo delle Brigate Rosse nell’ascensore degli studi del tg2. L’evento aveva sconvolto il mondo del giornalismo e della politica che ha diffuso la sua vicinanza a Sangiuliano e a tutti i giornalisti Rai. Ma ora si è scoperto che quella stella è lì da almeno un anno.
Una giornalista ha trovato questo simbolo inciso sulla parete di un ascensore della sede Rai a Roma dove sono gli studi del Tg2. Questa segnalazione ha sconvolto il palinsesto ed è intervenuta la Digos e la polizia scientifica per accertamenti. Questa sorta di minaccia arriva pochi giorni dopo alla partecipazione del direttore Gennaro Sangiuliano alla convention di Fratelli d’Italia a Milano. Il suo intervento era stato fortemente criticato dai partiti di sinistra.
Su questa partecipazione era intervenuto anche Carlo Fuortes che premettendo «che in azienda esiste una procedura per la richiesta di permessi per presenze esterne», ha trovato discordanze. Fuortes durante l’audizione in Vigilanza Rai ha spiegato che «Sangiuliano ha fatto richiesta per la moderazione di un dibattito nell’ambito della conferenza programmatica di Fratelli d’Italia». Cosa che in realtà non combacia con la realtà. Quind, l’ad della Rai ha annunciato che è stato aperto un procedimento nei confronti del direttore del Tg2.
Il simbolo delle Br da mesi nell’ascensore Rai
Il simbolo delle Brigate rosse è stato condannato da tutta la politica. Il ministro Di Maio ha condannato il gesto come vergognoso. Critiche anche da parte del leader della Lega: “Nessuno spazio al fanatismo e all’intimidazione dei giornalisti, soprattutto in un momento storico come quello che stiamo vivendo: le voci fuori dal coro vengono censurate, attaccate, intimidite» dichiara Salvini.
Giuseppe Moles, sottosegretario all’Editoria e vicepresidente dei Senatori di Forza Italia, ha definito l’accaduto un «gravissimo gesto intimidatorio», sottolineando che «la libertà di informazione nel nostro Paese è sacra ed inviolabile, principio fondante della nostra democrazia». In difesa della libertà di informazione si sono espressi anche Giuseppe Conte e Giorgia Meloni. «L’informazione libera è un pilastro indiscutibile della democrazia: la condanna unanime da parte di tutte le forze politiche è doverosa».
I selfie delle giornaliste postati su Instagram dimostrano che quel simbolo si trova nell’ascensore della Rai da più di un anno.