Il presidente russo è volato in Iran per un vertice con il premier iraniano e il presidente turco.
Putin è andato a Teheran lanciando un chiaro messaggio di sfida all’Occidente. Dopo pochi giorni dalla visita in Medio Oriente del presidente statunitense Joe Biden in Arabia Saudita, il leader del Cremlino è volato in Iran dove ha incontrato il premier Raisi e il presidente turco Erdogan. Proprio nelle scorse ore Teheran aveva risposto alle dichiarazioni di Biden sul nucleare.
Questo è il primo viaggio di Putin fuori dai confini sovietici da quando ha iniziato la guerra contro l’Ucraina e non è casuale che abbia scelto l’acerrimo nemico degli Usa: l’Iran. Il vertice è simbolico perché rievoca il “formato di Astana” dove i turchi i russi e gli iraniani si spartirono la Siria in Kazakhastan. Questo è un chiaro messaggio agli Usa e all’Occidente perché nonostante l’allargamento della Nato e le trattative di inclusione di paesi ex repubbliche sovietiche all’interno dell’Unione europea e le sanzioni contro il paese aggressore, la Russia sta creando nuove alleanze e rafforzandone le vecchie.
I rapporti tra la Repubblica islamica e Cremlino
La sua solida amicizia con la Cina animata anche dall’odio comune nei confronti di Washington non è l’unica alleanza che sta costruendo Putin ma si sta espandendo verso est e l’asia minore e centrale soprattutto l’Iran. Al vertice tra Putin e Raisi ci sarà anche il leader ambiguo della Turchia Erdogan che da una parte tiene solidi i rapporti con Mosca e dall’altra gioca un ruolo centrale in Occidente.
Al centro del vertice ci sarà la questione della Siria. Erdogan vorrebbe una zona cuscinetto dove mettere i rifugiati siriani in Turchia nel Nord ovest della Siria. Ma sia Raisi che Putin sono contrari. Ora il ruolo dell’Iran è sempre più importante perché la guerra in Ucraina ha costretto a Mosca a lasciare il suo potere in Siria al vicino Iran.