Il governo dell’Etiopia ha bombardato il Tigray. Durante l’attacco è stato colpito un asilo, e diversi bambini hanno perso la vita.
Nella giornata di ieri, 26 agosto, un asilo situato nella regione ribelle del Tigray è stato bombardato. Secondo quanto sostenuto dalle autorità dell’Etiopia avrebbero colpito aree militari. Nonostante le affermazioni del governo etiope di aver colpito solamente aree militari, è stato preso di mira anche un asilo.
L’Unicef ha condannato il gesto messo in atto dalle forze aeree etiopi contro Macallè, la capitale della regione ribelle del Tigray. Durante l’attacco è stato colpito un asilo, e diversi bambini hanno perso la vita. La dichiarazione dell’avvenimento è arrivata dalle autorità ribelli del Tigray. Successivamente, il governo centrale avrebbe smentito l’attacco in questione.
Kibrom Gebreselassie, direttore dell’ospedale Ayder di Macallè, ha dichiarato ieri alla stampa locale: “Un attacco aereo ha ucciso due adulti e due minori e ha ferito almeno 9 civili. I bombardamenti hanno colpito anche un parco giochi per bambini”.
Il conflitto riparte dopo cinque mesi di tregua
La guerra ricomincia dopo cinque mesi di tregua. La zona nord est dell’Etiopia è di nuovo in guerra con il governo del Paese. Il conflitto è contro i ribelli del Fronte per la liberazione del popolo del Tigrai. I bombardamenti che hanno avuto luogo nel capoluogo dell’etnia ribelle sono stati condotti dalle forze aeree etiopi del primo ministro nonchè premio Nobel per la Pace 2019 Abiy Ahmed.
Il governo del premier avrebbe dichiarato di aver messo in atto “azioni contro le forze militari” per reazione ad attacchi del Tplf e ha invitato gli abitanti del Tigray “a stare lontano da aree dove si trovano attrezzature militari e strutture di addestramento” della formazione ribelle.
Ma nonostante queste dichiarazioni sembra che siano stati “presi di mira” non solo “solo obbiettivi militari”, ma anche appunto l’asilo in questione. La guerra interna è iniziata dal 2020. A causa del conflitto ci sono state diverse migliaia di vittime e più di due milioni di sfollati.