Secondo il diplomatico russo lo zar non vuole la pace ma solo una tregua e tutto deve andare secondo i suoi piani.
Il diplomatico Boris Bondarev dice che “L’unica vera via di uscita è la sconfitta delle forze armate russe sul terreno”. Una sconfitta sul campo “potrebbe portare a una rivolta contro Putin”. Secondo il diplomatico ribellatosi alla guerra, i motivi dell’invasione dell’Ucraina non hanno a che fare con la politica internazionale ma è dovuta solo “all’autoconservazione al potere del presidente e della élite che si è scelto”. Non c’è nessuna ideologia né sostanza sotto la narrativa del nuovo ordine multipolare che Mosca condivide con Pechino.
Per Bondarev “le giuste proteste contro la guerra vanno rivolte direttamente all’aggressore”. Ma il diplomatico è convinto che non si possa giungere ad una pace con Putin e giungere ad un accordo. Bondarev si è dimesso dal suo incarico alla sede dell’Onu di Ginevra motivando la scelta con la non condivisione della guerra da parte della Russia e non voler avere alcun ruolo in “questa sanguinaria, stupida e inutile ignominia”.
Putin ha scatenato la guerra solo per mantenere il potere
Oggi vive in un ruolo segreto in Europa ma non vuole pensare ai pericoli che corre. Bondarev spiega che Putin vuole un cessate il fuoco solo perché sta perdendo e dopo essersi riorganizzato tornerebbe all’attacco. Secondo il diplomatico non c’è un’altra trattativa che prevede concessioni da parte di Mosca. “L’unico modo per arrivare alla pace è accettare tutti i suoi termini. È una strada a senso unico” dice netto.
“Perché Putin non lo puoi “pacificare” dice Bondarev paragonando questa situazione a quella della vigilia della Seconda guerra mondiale alla conferenza di Monaco di Hitler nel 1938 quando ottenne il controllo sui sudeti. Per il diplomatico c’è bisogno che l’Occidente organizzi la più ampia coalizione anti-Putin possibile per poter cercare di fermare Putin.