Giuliano Gilardi viene trovato morto nella sua casa ad Aosta, ma dal 2011 ancora nessun colpevole accertato.
Il caso risale al dicembre del 2011, quando Giuliano Gilardi viene trovato senza vita nella sua casa ad Aosta. Le indagini all’epoca hanno puntato la luce contro la ex fidanzata, lasciata poco prima dell’accaduto. Ma in mancanza di prove concrete, le ricerche continuano su altri soggetti sospetti del delitto. Ad oggi, ancora nessuna prova che possa risalire ad un effettivo colpevole.
Giuliano Gilardi, l’uomo ucciso a coltellate il 27 dicembre 2011 nella sua casa di Senin a Saint-Christophe, ad Aosta. Era un operaio del reparto “treno di laminazione” della Cogne Acciai Speciali, con la passione per il calcio e per le moto chopper, ma quella sera, alle 12:30, viene trovato morto nella sua casa. Dopo essere intervenuti sul posto, i medici legali hanno constatato l’orario di decesso tra le 6 e le 8 di quella mattina.
Le indagini
A trovare il corpo è stata Cinzia Guizzetti, colei che era stata lasciata da poco da Gilardi. Proprio su di lei si concentrano i primi sospetti sulla morte dell’uomo, magari il movente sarebbe potuto essere di natura sentimentale. Dopo le prime ricostruzioni però, l’attenzione si sposta verso altri tre indagati: Salvatore Agostino, operaio edile pregiudicato 61enne, l’ex marito della Guizzetti, Armando Mammoliti, e Domenico Mammoliti, operaio edile già noto alle forze dell’ordine.
Il fascicolo nel 2004 viene archiviato, ma nel 2021 vengono riaperte le indagini dopo una confidenza raccolta dai carabinieri. La relazione della genetista Sarah Gino certifica la compatibilità tra il profilo genetico estratto all’epoca da un chewing gum trovato nel letto dove è stato trovato Gilardi e quello di Salvatore Agostino.
Agostino, dichiarato estraneo ai fatti, ha contestato anche l’utilizzabilità dell’esame fatto nel 2012 chiedendo di ripetere l’estrazione del dna. Secondo i pm Luca Ceccanti e Manlio D’Ambrosi non sono emersi elementi per sostenere l’accusa in giudizio.