Assoutenti lancia l’allarme sulle feste di Natale soprattutto per chi parte ci sarà un duro colpo ma anche per cenone e regali.
Le feste di Natale quest’anno subiranno dei rincari. L’inflazione e gli aumenti dei prezzi peseranno, come immaginabile, anche sulle feste natalizie soprattutto per chi deciderà di partire. I prezzi sul comparto viaggi infatti hanno registrato forti rincari dal volo agli alberghi. L’allarme arriva da Assoutenti che mostra che chi si sposterà in auto dovrà fare i conti con i rincari dei carburanti rispetto al Natale scorso, un aumento che però non tocca la benzina che costa di meno dello scorso anno.
La stangata maggiore però la avrà chi viaggerà in aereo. Le tariffe dei voli nazionali sono aumentate dell’80,4%, quelle dei voli europei del 94,1%, mentre più che raddoppiati i biglietti dei voli internazionali, saliti del +101,6%. Assoutenti ha realizzato anche un’ indagine su alcune destinazioni estere tipiche mete di fine anno con date tipiche: da Roma Fiumicino a Phuket (Thailandia) dal 24 dicembre al 2 gennaio, il biglietto di andata e ritorno parte da 2.253 euro; per andare alle Maldive invece una spesa minima di 1500 euro circa così come per le Seychelles, leggermente meno per Zanzibar. Non arrivano ai mille euro invece i voli per le Mauritius e 425 euro per Sharm el-Sheikh.
Rincari anche per chi resta in Italia
Non solo gli aerei hanno subito pesanti rincari ma anche le strutture ricettive. Per chi vorrà evitare la spesa eccessiva degli aerei non potrà sfuggire ai rincari dell’hotel e B&B anche in Italia. L’aumento delle strutture ricettive secondo Assoutenti sono del 12,9% in media rispetto allo scorso Natale. Ma non è finita qui. C’è anche il caro-montagna, con i prezzi degli skipass saliti in media tra il 10% e il 13% rispetto alla scorsa stagione sciistica, e la classica settimana bianca che costa quest’anno tra i 1.400 e i 1.600 euro a persona.
“I viaggi di Natale e Capodanno delle famiglie italiane valgono circa 13 miliardi di euro – ricorda il presidente Furio Truzzi – Con i prezzi di voli e hotel a questi livelli, una fetta consistente di cittadini sarà costretta a rinunciare alle partenze, con danni non solo per le famiglie ma anche per le imprese del turismo e per tutto l’indotto”.