Il direttore di Libero ha detto la sua sugli attuali scontri in Francia e Belgio fra manifestanti e forze dell’ordine.
La morte di Nahel, diciassettenne di origini algerine, ha dato inizio ad un susseguirsi di proteste in Francia contro le forze dell’ordine di natura sempre più violenta. Dimostrazioni di dissenso che, negli ultimi giorni, si stanno diffondendo a macchia d’olio sia nel resto del Paese governato da Macron che in altre nazioni europee come il Belgio. La paura che tutto questo possa verificarsi anche in Italia c’è e di conseguenza anche i nostri “celerini” rimangono in allerta.
Questa è la situazione che ha voluto commentare questa mattina Vittorio Feltri nel suo consueto editoriale, uscito su Libero. “L’Italia in un recente passato ha litigato con Macron – ricorda il direttore del quotidiano – il quale ci ha accusato di aver commesso mille nefandezze contro gli immigrati, a suo giudizio male amministrati dai nostri governi“.
L’Eliseo dovrebbe vergognarsi
“Visto quello che sta accadendo in Francia – continua Feltri – una specie di guerra senza freni, forse dovremmo dire all’Eliseo di vergognarsi: infatti i transalpini hanno dimostrato ampiamente di non potersi permettere di criticarci, perché i fatti dimostrano che loro sono più asini di noi nell’amministrare il fenomeno grave provocato dagli stranieri“.
“Tra l’altro – afferma il direttore di Libero – i duelli stradali le cui immagini ci vengono offerte dalla televisione sono organizzati dai musulmani, i quali in pratica hanno occupato la Francia da molti anni, riempiendo soprattutto le periferie dove evidentemente la gente ha una esistenza grama. E questo fenomeno dovrebbe servire da monito anche a noi.”
“Gli islamici sono un pericolo sociale”
“Ormai – conclude in modo polemico Vittorio Feltri – dovremmo aver capito che gli islamici costituiscono un pericolo sociale, il loro stile comportamentale è inconciliabile col nostro, collide con la civiltà occidentale che si basa su valori che contrastano con quelli dei cosiddetti maomettani. Oriana Fallaci, grande scrittrice fiorentina, ha predicato in vari suoi libri, autentici capolavori, l’impossibilità di convivenza tra gli adoratori di Allah e noi che abbiamo radici cristiane“.